Con una originale rappresentazione teatrale è stata presentata a Sortino la raccolta di poesie dialettali di Luigi Galioto

L’evento si inserisce nell’ambito delle iniziative culturali della rivista “Pentelite”.

La poesia di Galioto nasce dall’amore per la sua comunità, dall’attaccamento alle tradizioni, agli usi, ai costumi di una cittadina di cui si sente figlio e amante.

È un occhio attento quello dell’autore a osservare la vita della comunità sortinese, in cui si muovono, tra i nobili padri del passato, anche alcuni singolari tipi umani. Così viene fotografato il modo di camminare che distingue uno dall’altro, l’atteggiamento interessato di chi vuole il voto politico, la giornata del nullafacente, ma anche la devozione popolare e l’attaccamento alle tradizioni e ai riti religiosi.

Pettintato e Galioto

Nelle poesie di Galioto vive uno spaccato della storia moderna di Sortino e la fatica e la serenità della storia antica, di un tempo passato, ma sempre presente nella memoria, quando i legami e gli affetti stringevano il cuore e la famiglia intorno al frutto del lavoro quotidiano e al calore del focolare domestico.

Leggere le composizioni di Galioto significa passeggiare in un mondo ormai scomparso, che solo a sprazzi resiste ancora tra le braccia di pochi anziani. Sono versi di ricordi e risvegli, che dipingono luci e colori e coinvolgono i sensi tra suoni e profumi. Allora ascolti le voci dei ragazzini e le urla dei giovanotti, le imprecazioni degli adulti e i canti delle donne, senti il profumo della terra e degli agrumi, l’odore dell’olio nella giara e il calore del fuoco dei falò.

I versi di Galioto sono una sinfonia sinestetica che allietano l’animo del lettore, lo accarezzano e lo confortano e spesso gli strappano un sorriso. L’ironia infatti è un’altra caratteristica dell’autore usata spesso mentre ritrae personaggi, usi e costumi, diventando addirittura un filo conduttore, una chiave di lettura. Sono composizioni in cui l’autore, divertendosi, sottolinea con leggerezza, ma non con superficialità, una realtà in fin dei conti comune a tutti o di cui molti hanno esperienza.

La raccolta poetica di Galioto si distingue anche per l’uso sapiente della lingua dialettale, perché il dialetto è nella sua poesia un mezzo di conservazione dell’identità sortinese, è senso di appartenenza e di legame alla terra e alla comunità. Il poeta che usa il dialetto utilizza degli archetipi, dei modelli linguistici che sono legati a un passato caratterizzato essenzialmente da un uso orale della lingua, un passato linguistico che viene recuperato, rivissuto e probabilmente anche deformato dal ricordo. Così facendo il dialetto rimane nel poeta dialettale, così come in Galioto, una difesa delle identità storiche di una regione o di una comunità, ma anche di quella personale.

Davanti a una lingua in continua trasformazione, il poeta dialettale dona nuova vita a un lessico che sta perdendo sempre più significato dentro una società, come quella italiana, che guarda sempre più alle espressioni linguistiche anglofone che alla dignità e alla bellezza della propria lingua.

Galioto quindi riscopre, parole in disuso del mondo contadino, dell’infanzia, ma dai notevoli effetti sonori, grazie anche al valore onomatopeico del suono originario.

Nell’espressione linguistica dialettale c’è quindi qualcosa di antico, “di arcaico”, come afferma Pasolini, che proprio per questo rappresenta uno degli ultimi baluardi di difesa nei confronti dell’inglesizzazione imperante che ci ha invaso.

Ràrica di Luigi Galioto rappresenta un regalo unico, da leggere e rileggere, perché queste composizioni appartengono a tutti, resuscitano un passato forse considerato perduto, ma che può rivivere tutte le volte che leggeremo queste poesie, facendoci cogliere da quel sentimento che univa le famiglie di un tempo.

Sopra la copertina del numero speciale dei “Quaderni di Pentelite” dedicato la raccolta delle poesie di Galioto: “Ràdica”, Morrone editore 2023, prefazione Giuseppe Pettinato, introduzione Emma Calvo; € 10,00.

Si segnalano le illustrazioni a corredo di Simone Parrottino.

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