Francofonte –  Nel suggestivo cortile interno di Palazzo Cruyllas  si è svolta una serata tra musiche del gruppo Le Klostès  e i racconti de “Gli ultimi maestri d’ascia” di Clemente Cipresso, tutto sotto la regia della moderatrice Rita Vinciguerra.  L’evento è stato organizzato dall’amministrazione comunale e si è svolto coinvolgendo un vasto pubblico.  Il libro “Gli ultimi maestri d’ascia”  che è stato presentato  con la manifestazione di sabato  anche nel comune  agrumicolo è stato scritto dal  giornalista, scrittore e perfusionista di cardiochirurgia, Clemenete Cipresso, vincitore del prestigioso Premio Speciale Andrea Camilleri, il quale  ha dedicato quattro anni a raccogliere storie e testimonianze di altrettante generazioni di maestri d’ascia, con lo scopo di  preservare l’eredità culturale di un mestiere antico e unico. “L’obiettivo dell’evento francofontese è stato quello di far vivere agli spettatori il viaggio affascinante della storia della famiglia Rodolico, custodi di una tradizione secolare nell’arte della costruzione delle imbarcazioni – ha detto l’assessore comunale alla cultura, Vanessa Impeduglia-.   I Rodolico costruiscono e riparano barche da ben quattro generazioni e sono un pezzo della storia siciliana”. La serata ha visto anche la presentazione del libro dello scrittore Clemente Cipresso <Gli ultimi maestri d’Ascia di Acitrezza> . Un libro testimonianza di storie vere che  è stato candidato al Premio Campiello e vincitore del Premio Artista di Borgo 2024, per il quale l’autore ha deciso  che l’intero ricavato della vendita del libro sarà devoluto all’Associazione Maestri d’Ascia di Acitrezza”.

Ad intrattenere i presenti anche le esibizioni del gruppo musicale tutto al femminile <Le Klostès> e quella del suonatore di brogne Giovanni Grasso. Il sindaco di Francofonte Daniele Lentini nel suo intervento ha detto: “E’ sempre bello ospitare eventi come questi nel nostro Palazzo comunale. Inoltre è stata un’occasione per immergersi nelle vicende avvincenti dei maestri d’ascia di Acitrezza. Uomini che da millenni, sono degli artigiani-artisti-ingegneri ed attraverso la loro azione di modellatura del legno e del ferro  danno vita a costruzioni che ancora oggi navigano sulle nostre acque. Una vera e propria arte che intreccia le competenze di progettista, ingegnere navale, carpentiere, falegname. I Rodolico sono una sorta di istituzione a Trezza; sono i testimoni di una tradizione antica che dà corpo all’identità del nostro Paese”.

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