Chiesa nel mondo – Le continue persecuzioni
Nicaragua: nuova ondata di arresti di sacerdoti nella diocesi di Matagalpa
Assume i toni di una nuova ondata di persecuzione quella del regime del Nicaragua contro la Chiesa cattolica. Dopo l’arresto di un sacerdote lo scorso fine settimana, e di due giovedì scorso, ieri sono stati privati della libertà altri tre, o forse quattro sacerdoti, nella diocesi di Matagalpa, della quale è vescovo mons. Rolando Álvarez, oggi in esilio a Roma. A riferirlo, è il sito indipendente Despacho 505. A Sébaco, nel comune di Matagalpa, sono stati arrestati il parroco e vicario della chiesa Inmaculada Concepción, padre Jairo Pravia e padre Víctor Godoy. A loro si è aggiunto l’amministratore della chiesa Santa Lucía a Ciudad Darío. padre Marlon Velásquez. Altre segnalazioni giunte al sito riguardano il parroco di Santa Faustina Kowalska di Solingalpa, sempre nella diocesi di Matagalpa, padre Francisco Tercero Gómez, che sarebbe stato tenuto sotto assedio dalla polizia di Daniel Ortega e Rosario Murillo. Sale così a sei il numero di religiosi cattolici presi di mira negli ultimi due giorni, e sette nell’ultima settimana.
Iraq: Acs, “nonostante i rientri, continua la lenta diaspora dei cristiani”
Dieci anni dopo essere stati espulsi dai terroristi dello Stato islamico (Is), secondo le organizzazioni umanitarie, parecchi cristiani sfollati sono tornati nella piana di Ninive in Iraq. Lo ha annunciato giovedì a Monaco l’organizzazione cattolica “Aiuto alla Chiesa che soffre-Acs”, citando le informazioni dell’arcivescovo cattolico caldeo di Erbil, Bashar Warda: “Nel 2014, nella Piana di Ninive sono state registrate 13.300 famiglie cristiane, di cui 11.000 rimaste nel Paese. 9.000, in questi anni, sono lentamente rientrate nella piana di Ninive. Per i cristiani che hanno lasciato l’Iraq, ci sono poche speranze di tornare”, ha aggiunto Warda. “Molti di loro hanno trovato una nuova casa in Libano, Giordania, Turchia e nei paesi occidentali. I giovani cristiani hanno fondato lì famiglie e vengono in Iraq solo per visitare i parenti. Altri temono una nuova escalation in Iraq, alimentata dall’attuale conflitto in Terra Santa e Libano”. Il 6 agosto 2014, le milizie dell’Isis avanzarono verso le città a maggioranza cristiana della Piana di Ninive, nel nord dell’Iraq. Più di 100.000 cristiani hanno dovuto abbandonare le proprie case durante la notte. Un numero imprecisato è stato ucciso. Anche se molti di loro sono tornati nella Piana di Ninive, il numero complessivo dei cristiani in Iraq ha continuato a diminuire. Mentre nel 2003 erano 1,5 milioni, oggi se ne contano circa 250.000. “Si tratta di meno dell’1% della popolazione irachena”, secondo Aiuto alla Chiesa che Soffre. Acs è fortemente coinvolta in Iraq: i cristiani hanno ricevuto un sostegno massiccio dopo l’espulsione del 2014. “Prima abbiamo contribuito ad accogliere i profughi nella parte curda dell’Iraq e poi a ricostruire le case distrutte nella Piana di Ninive”, conferma l’organizzazione umanitaria. Dal 2014 Acs ha sostenuto oltre 500 progetti in Iraq con circa 56 milioni di euro.