“Laudato si’, mi’ Signore,

per frate Vento e per aere e nubilo e sereno e onne tempo,

per lo quale a le Tue creature dai sustentamento…”

con queste parole del Cantico delle Creature viene introdotto il secondo incontro del Tempo del Creato, promosso e organizzato dall’ufficio di Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Siracusa. Il relatore, dott. Mario Lazzaro, ci ha accompagnato alla scoperta dell’elemento ARIA.

Il dott. Lazzaro è un medico, specializzato in medicina legale e assicurativa, nonché Presidente del C.I.P.A., un organo che, nella Provincia di Siracusa, è una struttura tecnicamente avanzata per il monitoraggio della qualità dell’aria.

Il CIPA, costituito nel 1974, è un’associazione senza scopo di lucro che si occupa del monitoraggio della qualità dell’aria, mediante una rete di moderne e sofisticate centraline dislocate sul territorio, che misurano i principali parametri di interesse e le variabili meteo, che permettono di capire come si muovono e si disperdono gli inquinanti in atmosfera. Le stazioni di monitoraggio attive sono 19 distribuite tra area industriale, aree rurali e urbane e raccolgono una grande quantità di numeri. L’obiettivo istituzionale del consorzio è quello di poter dare informazioni alla popolazione, tempestivamente nei casi critici creando e consolidando nel tempo un rapporto di fiducia e di cooperazione con la popolazione

Si può senz’altro affermare che la qualità dell’aria nella zona monitorata dalla rete interconnessa è tendenzialmente buona e certamente migliore rispetto a quadri di qualità dell’aria noti e misurati in altri territori italiani ed internazionali.

Essendo la qualità dell’aria riconducibile al contenuto in concentrazione di parametri inquinanti, il dott. Lazzaro, si è trasformato in fotografo per proporre alcune fotografie figurative sulla qualità dell’aria nella nostra provincia. Prendendo in considerazione il parametro BENZENE, che come noto ormai, è classificato cancerogeno, nella prima fotografia relativa a 30-35 anni fa, la concentrazione del suddetto parametro si attestava mediamente su 20 µg/m3. Nel frattempo la normativa di riferimento è cambiata imponendo valori limite più bassi, si arriva dunque a circa 10 anni fa, quando la concentrazione è di 2 µg/m3, ad oggi si registrano valori inferiori a 1 µg/m3.

Questa riduzione è dovuta all’evoluzione normativa, tecnica e tecnologica che discende da una maggiore comprensione del fenomeno dovuta ai tanti dati registrati nei decenni in cui si è monitorato. Avere a disposizione numerosissimi risultati analitici di parametri inquinanti e meteo ci aiuta a capire molto meglio. L’esempio del benzene è semplice: la scoperta della sua cancerogenicità ha fatto sì che politici e i tecnici abbiano studiato come ridurlo fino a quasi azzerarlo con l’introduzione di carburanti con un basso tenore di benzene, per esempio, o ancora, l’introduzione delle marmitte catalitiche che hanno permesso la riduzione drastica della sua concentrazione in aria.

Come per il benzene anche per altri parametri lo scenario è migliorato, anche facendo una comparazione con le grandi città metropolitane, dove il traffico veicolare è importante, la nostra “aria” è migliore. Se per alcuni inquinanti, come il benzene, la situazione negli ultimi decenni è andata via via migliorando, per altri si stanno studiando le opportune azioni mitigatrici e di miglioramento, grazie alla comprensione dei risultati del monitoraggio effettuato.

Il monitoraggio quindi è uno strumento potentissimo per poter studiare ed individuare le azioni che possono essere compiute per migliorare la qualità dell’aria.

Come possiamo prenderci cura dell’aria, elemento del creato che ci circonda ovunque noi siamo e e quasi sempre dato per scontato? Il dott. Lazzaro invita tutti a imparare a leggere i dati, e non farsi influenzare dalla narrazione che non si basa sui dati scientifici, ma parla alla pancia delle persone.

Prendersi cura, non significa solo effettuare una visita medica supportata da strumenti all’avanguardia, ma per Lazzaro medico, significa entrare in empatia col paziente, porre attenzione e mettersi in ascolto. Allo stesso modo prendersi cura del creato deve partire dallo stesso approccio.

Ciascuno di noi, informato e consapevole di ciò che avviene intorno a noi, con piccole azioni quotidiane può e deve fare la differenza, partendo dalla riduzione degli sprechi e da un utilizzo attento e responsabile delle risorse.

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