Il Giubileo può essere per la Chiesa una nuova Pentecoste”

Soli quattro anni fa, il 24 ottobre 2020, don Francesco Lomanto è stato ordinato arcivescovo di Siracusa, la più antica Chiesa d’Occidente.

La cerimonia, presieduta dal vescovo di Caltanissetta Mario Russotto, diocesi di provenienza del novello pastore siracusano, ha avuto come consacranti il predecessore di Lomanto, mons. Salvatore Pappalardo e l’allora metropolita di Catania, Salvatore Cristina.

Non è stato facile l’ingresso dell’arcivescovo Lomanto a Siracusa, in piena pandemia. Il distanziamento per la prevenzione del Covid ha imposto una diminuzione delle presenze nel Santuario della Madonna delle Lacrime, scelto per l’evento. E’ stato bello, invece, conoscerlo per i vicoli di Ortigia, con i ragazzi delle parrocchie, impegnati a distribuire conforto e beni di prima necessità utili agli anziani per superare le restrizioni sanitarie.

La formazione

Dal 2015 preside della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, ha preso il posto dell’arcivescovo Salvatore Pappalardo, che ha compiuto lo scorso 18 marzo 75 anni e guidava l’arcidiocesi dal 2008: classe 1962, sacerdote dal 1986, è stato viceparroco a Villalba, San Cataldo e Caltanissetta dal 1986 al 1996 e parroco nella parrocchia di Sant’Enrico, nel paese natale di Mussomeli, dal 1996 al 2011.

Dottore in Storia della Chiesa, dal 1992 insegna negli Istituti Teologici di Caltanissetta e alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia San Giovanni Evangelista a Palermo.

Autore di numerose pubblicazioni e voci in diversi dizionari, attualmente è membro della “Cattedra per l’Arte cristiana – Rosario La Duca”, che la Facoltà ha eretto al suo interno, e socio dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa.

Le Lettere pastorali

In questi anni mons. Lomanto ha scandito il suo pensiero e la sua azione secondo il dettato delle sue Lettere pastorali, sentite e non di circostanza.

La prima si intitola“Ut sint consummati in unum” (Gv 17,23) (“Perché siano perfetti nell’unità”). Una lettera indirizzata ai presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, seminaristi e fedeli tutti della Chiesa di Siracusa. Si tratta di una traccia di riflessione con l’intento di offrire alcune indicazioni a sostegno della cura pastorale e del cammino spirituale delle nostre comunità ecclesiali.

Sanctificati in veritate” è la seconda Lettera pastorale dell’arcivescovo, pubblicata il 20 novembre 2022, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo. La Lettera pastorale presenta tre eventi ecclesiali: il cammino sinodale, il settantesimo anniversario della lacrimazione della Madonna a Siracusa e l’avvenire ecclesiale con alcune priorità pastorali.

In luce ambulamus. Con Santa Lucia camminiamo nella luce di Gesù”, la terza Lettera pastorale, che si può definire “speciale”. Pubblicata il 13 dicembre 2023 in occasione della Festa di Santa Lucia e nel giorno in cui l’arcivescovo Francesco Lomanto ha indetto l’Anno Luciano.

Con la lettera che consegnerà oggi in Santuario, invece, prepara il popolo a lui affidato al giubileo ordinario del 2025: “Congregavit nos in unum Christi Amor – L’amore di Cristo ci ha riuniti tutti insieme – Per una Chiesa sinodale e missionaria”.

Con il suo stile devoto e caritatevole, stavolta, tiene a specificare che si rivolge a tutti e a ciascuno, con appositi capitoli dedicati al popolo di Dio: dai religiosi ai non credenti, concludendo che “Il Giubileo può essere per la Chiesa una nuova Pentecoste”.

Cammino, come sempre in questi anni, continuerà a leggere nel vissuto delle strade della diocesi le esortazioni del Pastore della Chiesa che fu di san Marciano e che ha dato i natali a Santa Lucia.

Non è facile parlare di fede in un contesto sempre più virtuale e secolarizzato, al quale non sfugge nemmeno la realtà aretusea; una comunità che non sfugge nemmeno ai risvolti economici e alle tensioni sociali del difficile contesto internazionale, che vive con altalenanti tensioni il dibattito interno ai cattolici circa le prospettive e le speranze del sinodo voluto da Papa Francesco. Proprio per questo ci sembra sempre più improcrastinabile la ricerca di concrete testimonianze di fratellanza che possano dare conforto e speranza nel cammino intrapreso a cui non possiamo sottrarci.

Con questo spirito, ci uniamo al coro di auguri per l’azione pastorale del nostro arcivescovo Francesco.

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