E’ di questi giorni la notizia che il”governo Meloni vuole chiudere 700 scuole entro due anni; questa la stima dei sindacati del comparto sul Dimensionamento Scolastico prevista nella Legge di Bilancio.
Secondo queste previsioni e come avviene di consueto, entro il 30 novembre di ogni anno, a seguito ai parametri individuati dalla regioni si provvede autonomamente al dimensionamento della rete scolastica; anche la città di Siracusa non sarà risparmiata da questa mutilazione, infatti l’ Istituto Superiore, “Filadelfo Insolera” sembra che possa perdere la propria autonomia con tutte le difficoltà che derivano da questa scelta relativa non solo l’attività formativa ma anche ai disagi cui vanno incontro gli studenti.
Il ministro Valditara per mitigare quanto paventato spiega che il dimensionamento avverrà in modo graduale e avrà un orizzonte temporale di dieci anni circa . Si interverrà, fa sapere non sulle strutture ma sulle dirigenze scolastiche, fermo restando la soglia di 900 studenti per avere l’autonomia giuridica.
L’accorpamento di più scuole a dire del ministro si rende necessario per garantire i fondi del Pnrr. Entro il 31 dicembre l’Italia deve adeguare la rete scolastica all’andamento anagrafico della popolazione studentesca, cioè sarà necessario armonizzare la distribuzione delle Istituzioni scolastiche a livello regionale tenendo conto dell’andamento della denatalità. Sopprimere le scuole o accorparle per seguire una visione economicistica è un fallimento sociale, culturale, ma anche economico, ma nonostante si ripeta costantemente questo concetto, la scuola anzi gli studenti e la società tutta continuano a pagare uno scotto troppo che ancora una volta andrà a colpire le regioni e i territori più deboli.