Lo scorso  26 marzo il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici presso il Ministero Ministero della Salute aveva espresso parere favorevole al nuovo Ospedale di Siracusa “vincolato al rigoroso rispetto delle prescrizioni di seguito specificate:

– prima dell’ammissione a finanziamento la Regione dovrà adottare formalmente un atto che attesti il rispetto del DM70 e che preveda nella programmazione della rete la presenza dell’ospedale di Siracusa come Dea di II livello con la dotazione di posti letto e delle discipline dettagliate nell’intervento proposto;

– prima dell’ammissione a finanziamento, la Regione Siciliana dovrà provvedere all’adozione di uno specifico atto che formalizzi le modalità e gli ambiti di responsabilità di controllo dell’andamento della spesa;

– prima dell’ammissione a finanziamento la Regione dovrà provvedere all’adozione di un atto formale con il quale impegni a bilancio le risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria necessaria per la fornitura di tecnologie, arredi e attrezzature”.

Nonostante le stringenti prescrizioni, tuttavia, in tanti avevano salutato con entusiasmo l’importante passo avanti per l’avvio della fese esecutiva dell’opera sanitaria e comunque attendendo fiduciosi l’altro ulteriore parere romano da parte del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici arrivato positivamente ieri.

Ciononostante quest’ultimo importante pronunciamento, è bene dirlo, sarà vano se finalmente, al di là dei buoni propositi manifestati pubblicamente dai vertici politici della Regione Siciliana, non si metterà nero su bianco il livello delle prestazioni sanitarie da offrire nella nuova struttura. La progettazione, infatti, sarebbe superflua, sovradimensionata e quindi costosamente inutile se non svolgesse prestazioni superiori a quelle ordinarie di “ospedale di provincia”; aspetto non indifferente in quanto la vicina Catania ha già autorizzati e operativi ben tre ospedali di  livello superiore proprio per aver considerato come utenza da servire anche la popolazione della provincia di Siracusa.

A mettere il dito nella piaga e a spegnere i facili entusiasmi è stato l’Osservatorio Civico nato proprio per monitorare la realizzazione dell’importante opera richiesta con forza dal territorio aretuseo.

“Resta per la verità – ricorda coscienziosamente il presidente dell’Osservatorio Civico Salvo Sorbello –  ancora da sciogliere il nodo delle stringenti prescrizioni contenute nel parere del Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici del Ministero della Salute, il quale ha chiesto alla Regione Siciliana che  “prima di poter essere ammessa al finanziamento, di adottare formalmente un atto che attesti il rispetto del DM 70 (Decreto Balduzzi) e che preveda nella programmazione della rete sanitaria la presenza dell’ospedale di Siracusa come Dea di secondo livello, con la dotazione di posti letto e delle discipline dettagliate nell’intervento proposto”.

Come dire, o si mette nero su bianco quanto richiesto dal Ministero o non rimarrà altro che cancellare quanto fatto fino ad oggi e accontentarsi, al massimo, di un nuovo padiglione sanitario.

D’altronde a rafforzare lo scetticismo basti vedere lo stato del “parcheggio-non parcheggio” a servizio dell’Ospedale Rizza in viale Epipoli che, nonostante le somme già recentemente stanziati, non si riesce ad asfaltare…

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