FRANCOFONTE – “Siamo riuniti in questa chiesa Madre per dare il nostro ultimo saluto sulla terra a Nicolò – ha detto don Luca Gallina- come figli segnati dal dolore, dallo sgomento, dalla difficoltà di capire e accettare quello che è accaduto la scorsa notte di Pasqua. Carissimi giovani, se davvero volete onorare la memoria di Nicolò, a voi spetta di costruire con il vostro sorriso, con la vostra docilità, con il vostro altruismo, con i vostri giochi, con le vostre scelte impegnate una nuova società dove ci sia posto soltanto per la bellezza dell’amicizia”. E così la città venerdì pomeriggio ha dato l’ultimo saluto a Nicolò Lucifora, il sedicenne ucciso a coltellate dal reo confesso Francesco Milici. Quest’ ultimo di 22 anni è attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Una Chiesa gremita di giovani per l’addio al sedicenne che ha perso la vita dopo una rissa in piena via della movida francofontese. I funerali si sono svolti ieri, alle ore 16 presso la chiesa madre con le esequie officiate dall’arcidiacono Luca Gallina;  a concelebrare anche il parroco di San Francesco, don Carmelo Scalia. Una folla commossa ha voluto dare l’ultimo saluto al ragazzo, ma a colpire particolarmente è stata la massiccia presenza di giovanissimi, amici, compagni di scuola e conoscenti di Nicolò, che hanno partecipato ad un silenzioso e toccante abbraccio alla famiglia. Le parole del sindaco Daniele Lentini, hanno ribadito il profondo senso di perdita che ha colpito l’intera comunità. Ha lanciato un monito a tutti sull’importanza di custodire e onorare la vita in ogni suo istante. L’appello alla riflessione, già espresso nei giorni scorsi, è risuonato ancora più forte tra i banchi della chiesa gremita. L’emozione era palpabile mentre il feretro faceva il suo ingresso in chiesa, accompagnato dal dolore composto dei genitori e di tutti. Il lutto cittadino, proclamato per la giornata di ieri, ha visto la città fermarsi in segno di rispetto. Le scuole chiuse hanno permesso a tanti giovani di essere presenti per questo ultimo saluto, stringendosi idealmente attorno alla famiglia in questo momento di immenso dolore. Al termine della cerimonia, un lungo applauso si è levato dalla folla, un ultimo affettuoso saluto a Nicolò. Tanti palloncini bianchi e azzurri si sono levati in cielo e la bara bianca portata a spalla ha iniziato il tragitto per il cimitero. La sua tragica scomparsa rimarrà una ferita aperta nella comunità, ma anche un costante richiamo al valore inestimabile della vita. Intanto la famiglia di Milici si è allontanata da Francofonte, molti ritengono che lo abbia fatto volontariamente per il rischio di ritorsioni. Il parroco Gallina ha concluso: “Ciascuno conserva e custodisce il ricordo di Nicolò, dei momenti vissuti con lui, delle esperienze condivise”.

 

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