LENTINI – L’inganno della mafia, da sola, è un’espressione che dice tutto. E “L’inganno della mafia” s’intitola il murale inaugurato stamattina – nell’anniversario della strage di Capaci in cui morirono il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro; vi furono ventitré feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l’autista giudiziario Giuseppe Costanza. – nel corridoio del piano terreno del liceo classico “Gorgia” contiguo all’”aula Falcone”, alla presenza della dottoressa Luisa Giliberto, dirigente dell’ufficio X , ambito provinciale di Siracusa, dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, della professoressa Fernanda Bonaiuto, referente alla legalità dello stesso ufficio, del vicepresidente della consulta studentesca, del sindaco di Lentini, avvocato Rosario Lo Faro, del dirigente del commissariato della Polizia di Stato, dottoressa Roberta Abate, dei comandanti delle tenenze di Carabinieri e Guardia di finanza, luogotenente Silvio Puglisi e tenente Gaetano La Ferlita, e del distaccamento della Polizia stradale, vice ispettore Nada Truglio. Presenti anche i rappresentanti delle associazioni “Amici di Giovanni Falcone”, “Amici del liceo Gorgia” e “Associazione nazionale Polizia di Stato”.
A fare gli onori di casa è stato il dirigente scolastico, professore Vincenzo Pappalardo, che -prima della svelatura dell’opera- ha sottolineato quanto l’istituto continui a dare valenza all’educazione alle legalità delle giovani generazioni. A spiegare la ratio che ha ispirato il murale -che si rifà alla celeberrima opera di Pablo Picasso “Guernica”- sono stati quattro degli alunni che hanno contribuito alla sua realizzazione: “Come ‘Guernica’ per Picasso voleva essere un grido contro gli orrori della guerra, anche per noi questo lavoro intende essere un grido contro la brutalità della mafia”. Bianco e nero e solo il rosso delle cravatte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a spiccare, quale elemento di contrasto tra il dolore della madre che piange il figlio vittima innocente ed il beffardo volto che tiene una lampada ad olio, simbolo di un passato che non vuole smettere di tornare, e l’Etna a fare da sfondo, muto, immobile ma sicuramente anch’esso indignato. “Plaudo al lavoro realizzato -ha detto il sindaco Lo Faro- e ricollegandomi a quanto avete detto, ragazzi, vi invito a non prendere esempio, nei comportamenti, negli atteggiamenti, da quanti -soprattutto attraverso i social- fanno di tutto per ‘romanzare’ mafia e criminalità.
Vi ingannano, non ne abbiamo di bisogno!”. Anche la dottoressa Luisa Giliberto ha espresso soddisfazione per il lavoro fatto che s’inquadra in un più articolato progetto portato avanti dall’ufficio che dirige. Al progetto, coordinato dalle professoresse Maria Rita Barretta -referente alle legalità- Daniela Addamo, Alessandra Marrelli -referente alla consulta- e, per la parte artistica- Ivana Sferrazzo, hanno lavorato gli alunni del liceo classico e del liceo linguistico Davide Sferrazzo, referente della consulta, Nicolò Ricceri, rappresentante d’istituto, Matteo Bosco, Paola Scammacca, Salvo Manoli, Giada Mercante, Alice Pepe, Samuele Tuzza, Ludovica Spuches, Giulia Sacco, Adele Musarra Pizzo, Sofia Maria Musumeci, Silvia Grasso, Matteo Di Mauro, Elena Mugno. Va infine aggiunto che un mazzo di fiori sarà deposto alle 17 ai piedi dell’albero di carrubbo piantato in un’aiola di villa “Gorgia” a ricordo della vile strage mafiosa che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, già pretore di Lentini, alla moglie ed agli uomini della sua scorta.