Testimonianza di una comunità coesa sotto l’egida di San Paolo
E’ proprio un miracolo solo se per pochi minuti si è evitata la tragedia, un incendio, nel tardo pomeriggio di ieri, ha bruciato una parte del tetto della navata centrale della chiesa madre San Apostolo di Solarino.
Poco prima in chiesa è stato celebrato un matrimonio con centinaia di persone, a seguire il parroco don Luca Saraceno aveva anche celebrato la messa vespertina. Ma nessun segno faceva presagire cosa sarebbe accaduto da lì a poco. Nel tardo pomeriggio di ieri, un incendio ha bruciato una parte del tetto della navata centrale della chiesa madre di Solarino, una nuvola di fumo si è innalzata improvvisamente dalla sommità del tetto posto sopra la navata centrale del settecentesco edificio.
Attimi di incredulità e sgomento in un primo momento non si era capito cosa stesse accadendo, poi sono stati chiamati subito i soccorsi, perché il denso nuvolone di fumo non accennava a diminuire. Intervenute prontamente sul posto due squadre dei vigili del fuoco di Siracusa e Palazzolo coordinate dal comandante Antonio Gallitto, con l’ausilio dei due capi squadra Lenares e Lo Turco. Immediatamente ci si è resi conto della gravità della situazione, la zona è stata isolata e si è provveduto con l’ausilio di due autobotti e una autoscala, due a.p.s. e 15 unità di vigili del fuoco a intervenire per domare l’incendio.
L’intervento e il sopralluogo sono stati coordinati dai vigili del fuoco e dall’ingegnere Donato Aparo dell’ufficio tecnico del comune. All’interno della chiesa si può notare una apertura longitudinale su un affresco della navata centrale, con la conseguente caduta di calcinacci. Faticosa l’operazione di spegnimento del fuoco, perché le fiamme si sono diffuse sulla sommità della copertura in legno del tetto. Solo in tarda serata dopo aver spento i focolai dell’incendio e interdetto l’accesso alla chiesa i Vigili del fuoco hanno completato le operazioni.
L ’incendio potrebbe essere stato provocato da un fulmine che nei giorni scorsi ha colpito, durante un forte nubifragio, la sommità della cupola della chiesa dedicata all’apostolo Paolo. Nessun segno esterno di ciò che stava accadendo all’interno del sottotetto era stato notato. Attualmente sono in corso ulteriori accertamenti per indentificare le cause e le modalità con cui si è sviluppato l’incendio. Preoccupato dalla notizia, sul posto si è recato l’arcivescovo Francesco Lomanto che ha portato il suo conforto della sua presenza al parroco don Luca Saraceno e ai tanti fedeli che si erano riuniti per portare un aiuto. Il sindaco Tiziano Spada è intervenuto con il comandante dei Vigili urbani Giampaolo Monaca e una squadra di vigili urbani per dare man forte ai vigili del fuoco. “La settimana prossima-ha dichiarato il sindaco Tiziano Spada– convocheremo una conferenza dei servizi in sinergia con la diocesi, la sovrintendenza, il genio civile per fare il punto della situazione per rispristinare al più presto la sicurezza del luogo, che per adesso è inagibile, per poter ridare alla comunità la fruizione della chiesa”.
La chiesa madre di Solarino costituisce per la comunità un simbolo non solo religioso, ma anche sociale testimonianza di una comunità coesa sotto l’egida del santo Patrono San Paolo Apostolo.La chiesa è luogo di culto e di aggregazione della intera comunità. Costruita nel 1764 sotto la guida del maestro lapicida Luciano Alì i lavori di costruzione durati più di cent’anni, essendo stati ultimati soltanto nel 1887. Il progetto originale dell’edificio non è stato mai rinvenuto, è probabile che sia stato opera dello stesso Alì che, in tale periodo, rivestiva la carica di “architetto della Città di Siracusa” e che il materiale di costruzione – così come era avvenuto per il vicino Palazzo Requisenz – provenisse dalla località Maltese, all’epoca, ricca di cave di pietra calcarea.