Vieni, Santo Spirito!
Se l’antica Pentecoste ebraica, conosciuta nella Bibbia come “festa delle settimane”, commemora il dono della legge divina al popolo, la nuova Pentecoste cristiana celebra con gioia e gratitudine un altro Dono del Padre, un Dono pasquale del Risorto che al contempo è Donatore di santi doni: lo Spirito Santo, la cui potente effusione promessa dal Risorto fece nascere e fa ancora vivere la Chiesa.
Spirito Consolatore, Spirito Vivificante, Spirito Santificatore, Spirito di Verità: tanti titoli per altrettanti aspetti della terza Persona Divina, “dito della mano del Padre”, all’opera nella creazione e nella redenzione.
Spirito che “soffia dove vuole”, ispira i profeti e gli artisti, illumina i popoli e guida i secoli, sussurra nei cuori e guida le coscienze. Spirito che opera la remissione dei peccati e agisce con la sua grazia in tutti i sacramenti. Spirito che accompagna i credenti in Cristo e illumina i non credenti per far fruttificare i “semi del Verbo”.
“Irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la Parola, sii luce all’intelletto”: del sacro settenario (sapienza, consiglio, fortezza, intelletto, scienza, pietà, timor di Dio), l’antico inno Veni Creator predilige la menzione esplicita dell’intelletto.
Riflettere su questo dono è di scottante attualità, in questi tempi in cui tanto si parla di cosiddetta “intelligenza” artificiale.
L’intelletto che è dono dello Spirito è riflesso dell’intelligenza divina, trasmessa all’uomo creato “a immagine e somiglianza” di Dio stesso. L’intelligenza umana è una facoltà conoscitiva complessa, composta di ragione (processo di ricerca) e intelletto (intuizione della verità).
Secondo l’antropologia cristiana, che si può desumere dalla Sacra Scrittura, non è pensabile comparare anche solo per analogia l’intelligenza umana a una cosiddetta “intelligenza” artificiale: quest’ultima, infatti, non può mai essere una facoltà conoscitiva, ma solo una funzione applicativa, programmata per operazioni di calcolo, meramente funzionali a singole archiviazioni di informazioni.
Pur promuovendo e incoraggiando il progresso scientifico e le relative prodezze tecniche in rapido aumento nel mondo, un cristiano non può ignorare che la sua intelligenza gli è stata donata dallo Spirito Santo per avvicinarsi alla conoscenza dello splendore della Verità, mentre qualsiasi pur sofisticato calcolatore statistico di combinazioni di informazioni (quale è la cosiddetta “intelligenza” artificiale) non potrà mai raggiungere né tantomeno superare l’intelligenza umana.
Nella Pentecoste di quest’anno, dunque, domandiamo con vigore e fervore allo Spirito Santo di venire ancora “in aiuto alla nostra debolezza”, ed effondere potentemente sulla Chiesa e sull’umanità il suo ineffabile dono dell’intelletto, per camminare in questo mondo sempre consapevoli della singolare identità umana e vigilare sulle derive etiche di un indiscriminato affidamento a presunti surrogati dell’unica creatura sigillata “per il giorno della redenzione con lo Spirito Santo di Dio” (cfr. Efesini 4,30).