Parlare di banche non è argomento facile; per tante ragioni vengono facilmente associate a tante problematiche che non le rendono certamente simpatiche ai più. Eppure nella nostra quotidianità la loro presenza è vitale nel supporto alla economia del Paese, come nella realizzazione di progetti altrimenti impossibili. Penso per esempio alla concessione di mutui per l’acquisto di case, prestiti per l’avvio di nuove attività, finanziamenti alle attività correnti che sono il volano per far crescere una azienda.
Ma non c’è solo questa parte della medaglia, dietro di essa c’è tutta un’altra attività che, come spesso emerge, induce a fare riflessioni su quali siano i reali interessi del sistema finanziario internazionale. Su tale argomento abbiamo tutti visto, letto e sentito di tutto e di più ed il dibattito porterebbe a disquisizioni infinite per cui mi astengo dall’affrontarlo.
Quello che mi preme di più è, invece, introdurvi a conoscere una realtà che potrebbe in qualche modo rappresentare, per chi ha sensibilità su certi argomenti, una reale e concreta opportunità per partecipare attivamente al cambiamento.
Mi riferisco a Banca Etica, una piccola realtà italiana, anche se da qualche anno ha esteso la sua attività in Spagna, che non solo nel nome, ma anche nei fatti ha caratteristiche e peculiarità che la distinguono e la rendono diversa da tutte le altre banche.
Queste differenze sono verificabili?
Ci proviamo.
Come è nata, chi ha deciso di investire in questo ambizioso progetto?
Banca Etica nasce da un movimento di organizzazioni del Terzo Settore e cittadini ispirati ai principi della Finanza Etica (trasparenza, partecipazione, sobrietà, efficienza attenzione alle conseguenze non economiche delle azioni economiche). Il progetto nasce alla fine degli anni 80 e diventa concreto con l’apertura del primo sportello nel 1999. Tra i Soci fondatori ci sono: ACLI, AGESCI, ARCI, Ass Botteghe del Commercio Equo e solidale, Mani Tese, ed altre Organizzazioni del Terzo Settore: Nel 2013 si uniscono ai Soci fondatori: Legambiiente, Libera e Fondazione FIARE. I soci, persone ed organizzazioni, sono i proprietari della Banca che è libera dalla politica e dai gruppi economici-finanziari, i principali Organi sono eletti dall’Assemblea dei Soci e sul territorio ci sono 88 gruppi attivi che garantiscono lo sviluppo delle relazioni, promuovono la cultura della finanza etica, concorrono a determinare gli orientamenti strategici della Banca. Con i soldi raccolti si finanziano “solo” progetti sostenibili nella Cooperazione Sociale, Ambiente, Cultura e qualità della vita, Cooperazione Internazionale, Profit responsabile. Per verificare ciò basta consultare l’elenco di tutti i finanziamenti che la Banca, unica in Italia, pubblica online.
Cosa vuol dire trasparenza per una Banca?
Per Banca Etica è la condizione imprescindibile per l’uso “responsabile” del denaro. Tutti i clienti della Banca devono sottoscrivere una dichiarazione di condivisione dei principi dello Statuto e la attestazione che la provenienza del denaro sia anch’essa conforme. I bilanci annuali di Banca Etica oltre che sotto il profilo economico, vengono redatti anche per rendicontare i profili sociali e ambientali. Sulla responsabilità sociale, a garanza del rispetto dei principi espressi dallo Statuto, la Banca si è dotata di appositi strumenti ed organismi: il Comitato Etico, il Codice Etico, l’Organismo di Vigilanza.
A livello locale sono stati creati i GIT (Gruppi di Intervento Territoriale) costituiti da Soci “volontari” che promuovono la cultura della finanza etica, partecipano alle scelte di governance, collegano l’attività della banca ai bisogni del territorio, creano relazioni con l’economia sociale e solidale, supportano l’attività di istruttoria economica con la valutazione sociale delle organizzazioni richiedenti il credito, attraverso la Comunità di Azione collaborano con le Filiali e i Banchieri Ambulanti per il raggiungimento di obiettivi operativi e culturali
I prodotti della Banca sono tutti confrontabili con quelli offerti dalle altre banche, la differenza la fa la possibilità data al risparmiatore di indicare il settore di finanziamento verso cui orientare il proprio risparmio, verificare i progetti finanziati sul sito della banca, contribuire al Fondo di Garanzia del Microcredito in Italia.
A chi dare credito, a chi affidare i nostri risparmi?
Prevalentemente la Cooperazione Sociale, la Cooperazione Internazionale, l’Ambiente, la Cultura e la Società Civile, compresi i privati per acquisto e ristrutturazione prima casa, prestiti personali e finanziamenti per produzione di energia da fonti rinnovabili e interventi di efficienza energetica.
La Banca affianca all’istruttoria economica anche una valutazione socio-ambientale di chi richiede un finanziamento. Questa valutazione si basa su parametri quali: la partecipazione democratica, la trasparenza, le pari opportunità, il rispetto dell’ambiente e delle condizioni di lavoro, i legami territoriali
La valutazione viene realizzata dal Valutatore Sociale, un socio attivo iscritto in un apposito albo a seguito di un percorso formativo.
Oggi ci sono circa 42.500 soci , meno di un Italiano ogni mille, che hanno la opportunità di esprimere le loro idee ed aspirazioni sulla attività di Banca Etica e ciò rappresenta un grande valore aggiunto per la Banca che non lesina sforzi ed iniziative per tenere una sempre più stretta relazione con i suoi Soci
Per ulteriori approfondimenti si può visitare il sito della banca www.bancaetica.it. Per chi volesse sin da subito avere un contatto personale potrà rivolgersi al “banchiere ambulante” della zona Sicilia SudEst al numero 0932 080338.
*Sebastiano Mannino è Membro del Git Banca Etica Sicilia Sudest