Diventa sempre più ricca e interessante, con nuovi corsi e nuove esperienze, l’Università della Terza Età a Canicattini, diretta dal professore Giuseppe Di Mari, la cui sede si trova presso il Centro Diurno per Anziani di Palazzo Cianci in via XX Settembre. Nei giorni scorsi, nell’aula consiliare, ha avuto luogo l’inaugurazione del 12° ciclo di lezioni. Presenti il presidente del Consiglio, Paolo Amenta, l’assessore alla Cultura, Loretta Barbagallo, il professore Di Mari, che ne cura il coordinamento e tutto il percorso formativo insieme alla madre , la professoressa Teresa Amodio, la presidente della Fidapa di Solarino, Rita Limer, insieme alla Past President, Milena Cianci e il marescialo Sebastiano Pappalardo, comandante della locale stazione dei carabinieri che da quest’anno collaboreranno con l’Unitre del Centro Anziani. Ospite, per la “Lectio Magistralis” dell’apertura dell’Anno Accademico, la scrittrice e giornalista enogastronomica, Anna Martano , che, attraverso il suo ultimo lavoro letterario , “Il diamante nel piatto”, ha tracciato e ripercorso un pezzo di storia della Sicilia e della sicilianità.
Ad aprire l’appuntamento, davanti a un pubblico numeroso e attento, sono stati i saluti della vice-presidente del Centro Diurno Anziani , l’attivissima Giovanna Giangravè, dell’assessore Barbagallo , che ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione comunale a continuare a sostenere tali iniziative culturali e di inclusione come quelle di Unitre; del presidente Amenta che ha affermato: “L’Unitre in questi undici anni ha dato l’opportunità a tanti anziani di approfondire ed ampliare le loro conoscenze, soprattutto su argomenti che magari da giovani non si sono potuti affrontare per diversi motivi. Questa nuova esperienza, inoltre, per loro, non è soltanto un rapporto ravvicinato con la cultura, ma è anche un percorso di vita e di socializzazione tra le persone anziane, spesso sole, che deve vederci impegnati tutti, in primo luogo chi ha il compito di amministrare la cosa pubblica , come sta avvenendo in questi anni nella nostra città di Canicattini Bagni”.
Un impegno che si traduce nell’ampliamento dei corsi nella crescita dell’offerta formativa, come hanno sottolineato Di Mari e Amodio nel presentare il 12° anno di attività. Le lezioni che saranno in programma quest’anno sono: medicina tradizionale e alternativa, educazione alla salute, prime nozioni di pronto soccorso, alimentazione e stili di vita, danza e benessere psicofisico, fisioterapia, yoga, contrasto alla solitudine e alla depressione, prevenzione degli incidenti domestici, percorsi di cittadinanza attiva, conoscenza della Carta Costituzionale, legalità, Europa, comunicazione e linguaggi plurimi, letteratura, lingua inglese, politiche di sostenibilità, prevenzione di truffe agli anziani e, naturalmente, teatro e musica con le incantevoli melodie di artisti affermati come Lalla Bruschi e Michele Gallo.
A chiudere l’apertura del nuovo anno accademico, dopo le piacevoli esibizioni teatrali, musicali e poetiche di Lalla Bruschi, Michele Gallo e Roberto Catania, è stata presentata da Roberta Catania, la “Lectio Magistralis” di Anna Martano, esperta della gastronomia storica siciliana nonché Prefetto Sicilia Aigs (Accademia italiana gastronomia storica) e direttore de “ I Monsù, Accademia Siciliana di Enogastronomia”. Il suo è stato un viaggio nella storia della Sicilia attraverso le tradizioni e il vasto patrimonio gastronomico dei vari territori dell’isola, sfatando anche alcuni dubbi , come quello relativo alla “parmigiana”, nulla a che vedere con il territorio parmense, ma piuttosto piatto tipicamente siciliano chiamato così per la disposizione a fette della melanzane che ricordano le liste di legno della finestre persiane dette in latino “parma”, scudo. La cucina storica siciliana, ha ricordato ancora la Martano, offre un ampio ventaglio di ricette. Ho voluto inserirne parecchie raccontandole allo scopo di proporre la possibilità di mangiare cibi golosi senza impazzire nella ricerca di trovare gli ingredienti, anche per i celiaci. Il cibo, d’altra parte, è condivisione e io voglio che tutti possano stare a tavola insieme con più gusto”. Il suo libro “Il diamante nel piatto” ha fornito ampi spunti di conoscenza , arricchimento e di un piacevole dibattito per i presenti, ma , soprattutto ,si è confermato un prezioso lavoro di ricerca e di salvaguardia della nostra memoria storica e gastronomica.
Salvatore Mezio