Ciclo: “60anni e non sentirli”.

Titolo della settimana: Tutti a casa.

Tutti a casa,  anno 1960 di Luigi Comencini. “Signor Colonnello accade una cosa incredibile. ..i tedeschi si sono alleati con gli americani “. Inizia così uno dei film simbolo del nostro cinema, inserito a giusto titolo tra i 100 film da salvare della nostra storia di celluloide. A soli 15 anni dai fatti dell’8 settembre  1943 Comencini prova a  raccontare la seconda guerra mondiale e, aiutato dagli sceneggiatori Age e Scarpelli insieme a Marcello Fondato, lo fa mescolando con classe sopraffina e maestria, dramma e commedia come vuole la tradizione del grande cinema italiano dell’epoca d’oro. Il sottotenente Innocenzi, un magistrale Alberto Sordi in uno di quei ruoli che da soli valgono una carriera, apprende via radio il comunicato con cui si annuncia l’armistizio chiesto dal Generale Badoglio. Entusiasmo e  gioa si diffondono tra i militari, ma la realtà è ben diversa. Il regista e gli sceneggiatori riescono a cogliere in pieno lo scoramento e anche lo sbandamento di un intero paese rappresentata benissimo dal battaglione di soldati guidati da Innocenzi che si avvia verso casa trasformando il film in un road movie. Il risultato finale è straordinario e la pellicola oltre ad essere un capolavoro è diventata col tempo anche un documento storico. Cast stratosferico, oltre a Sordi anche Edoardo De Filippo, Serge Reggiani, Martin Balsam, Nino Castelnuovo, CarlaGravina, Claudio Gora.
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