Mi sconcerta, in senso buono, la delicatezza e la “leggerezza”, la descrizione con cui i Vangeli narrano la Risurrezione del Crocifisso. La risurrezione di Gesù non è un prodigio manifesto. Se lo fosse, dove sarebbe la libertà della fede? Potremmo ancora credere nell’umiltà di un Dio che costringesse la nostra ragione?

I testi evangelici propongono soltanto dei segni modesti che sollecitano la fede. Gesù Risorto affida agli apostoli la missione di essere i testimoni della sua libertà. Ha vissuto da uomo libero. È perché è rimasto libero che è morto. Nessun pericolo che voglia catturare la nostra, dopo essere andato fino all’estremo dell’amore per salvarla! (cf F. Varillon, L’umiltà di Dio, pp. 154 – 155). Lo stesso vale per le cosiddette Apparizioni Pasquali.

Non ci sorprende il fatto che sono tutte strutturate attorno al pane e al pesce arrostito dal Risorto per i suoi amici fedigrafi? Un sonoro schiaffo agli spiritualisti e gnostici di ogni tempo. Emmaus! Non è stata identificata con sicurezza dagli studiosi di archeologia. Un “non – luogo” a significare ogni luogo? Per me è l’Italia e il Mondo intero in guerra contro il carogna coronavirus che continua a mietere vittime. Mi piace l’iniziativa del TG 2 delle ore 20.30. Al termine delle notizie, più o meno drammatiche, si alternano scrittori, poeti, cantanti … che telegraficamente “evangelizzano” speranza. Tutti almeno fino ad oggi, hanno espresso la convinzione concorde che questo subdolo killer non è stato calato dal cielo (!!!) ma che è emerso da questa terra, fin troppo oltraggiata (cf Laudato Sii e Querida Amazonia). Torniamo al Vangelo di oggi. Parla di “due di loro” che si lasciano alle spalle Gerusalemme e si avviano verso un villaggio di nome… Di uno sappiamo il nome: Cleopa che stando al card. Carlo Maria Martini significa “opinione”! I due “questionavano” (versione greca!) Silvano Fausti chiosa: “Il litigio è di due che desiderano la stessa cosa; ma anche di due, ugualmente delusi, che si ributtano addosso l’un l’altro, il proprio malumore …”. Caspita! Già allora (2000 anni fa) c’era il solito Salvini, la solita Meloni, il solito Renzi, il solito Movimento 5 Stelle, il solito PD e … Sono “senza testa e lenti di cuore” (v.25). A me, in questo momento, interessa un altro spettacolo – testimonianza che pervade e si impossessa degli occhi e del cuore di tutti.

L’Italia e il mondo intero: una cosmica locanda (cfr. conclusione della pagina odierna di Luca), multietnica, multireligiosa, multiculturale. Locanda col profumo “di nardo preziosissimo” della fratellanza. Si celebra la “frazione – del – pane”: una autentica Eucarestia del mondo e sul mondo. Sdraiati (cf v. 30) tutti attorno alla stessa mensa a consumare il pane della compassione e della condivisione. Sorprende la presenza massiccia di giovani. C’è una ragione precisa: vogliono “risuscitare” le migliaia e migliaia di anziani sterminati dal coronavirus. “Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie, i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni” (Gl 3,1). Gli anziani hanno sogni intessuti di ricordi, delle immagini e simboli di tante cose vissute, segnate dall’esperienza e dagli anni. Se i giovani si radicano nei sogni degli anziani riescono a vedere il futuro, possono avere visioni che aprono nuovi orizzonti e nuovi cammini.

Le note caratterizzanti questa locanda: tutte le differenze non sono “relativizzate”, peggio cancellate, ma sussistono e resistono come ricchezze incalcolabili per la vita del mondo. Tutti in cammino (cf v. 13). Ogni cammino – da quando Dio si è fatto polvere e cammino – è, in un certo senso, divino. Non esiste un cammino umano insignificante o piccolo. Ogni cammino ha una dignità insopprimibile. Anche un cammino più dimenticato, anche quello scritto sulle strade più storte, può diventare ispirato, può rinascere come capolavoro. Può diventare un’appendice di Vangelo. Ricordiamolo (= portiamolo al cuore!). I Tradizionalisti oltranzisti si rifugino pure negli ansiolitici!!. Dio ha creato il mondo con una tavolozza fantastica e policroma e polisemica.

Gesù di Nazareth ha saputo valorizzare e resuscitare le mille e mille sfumature del grigio e del nero. Non ha spento il lucignolo fumigante e non ha spezzato del tutto la canna incrinata. Lo Spirito si dondola con l’altalena dei colori dell’Arcobaleno, segno dell’eterna Alleanza. È la sua gioia e la sua delizia. E soffia dove vuole come vuole e quando vuole.

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