Al tempo del coronavirus l’attività di raccolta sangue non si ferma , neanche dopo le stringenti misure imposte per frenare il contagi, come dichiarato dalla presidente dell’Avis comunale Melilli con sede a Città Giardino, Giuseppina Coppola.
La donazione è consentita ed è sicura continua, tuttavia è consigliabile prima di recarsi nella sede per sottoporsi alla donazione prendere alcune precauzioni, come contattare il servizio trasfusionale per prenotare la donazione ed evitare le lunghe attese, tutto comunque il rispetto delle misure di sicurezza. La telefonata servirà anche ad evitare inutili spostamenti al donatore e per verificare se potrà recarsi a donare regolarmente o se è opportuno rinviare la sua donazione.
Per chi volesse compiere questo gesto di solidarietà è bene ricordare che gli spostamenti verso i centri di raccolta sono consentiti, come spiega la nota del Ministero della Salute, del 10 marzo 2020, la donazione di sangue e di emo-componenti rientra tra quelle “situazioni di necessità” che non possono essere differite, soprattutto in un momento in cui il sistema sanitario si trova a dover fronteggiare l’emergenza del Coronavirus.
Per rendere la donazione sicura, continua la presidente Giuseppina Coppola, sono stati effettuati i cambiamenti necessari per assicurare il rispetto delle norme di distanziamento, la dotazione di mascherine, controllo della temperatura, ecc …. Chi volesse donare in qualsiasi sede Avis deve dotarsi di autocertificazione per giustificare lo spostamento; effettuata la donazione sarà rilasciato un certificato utile nel tragitto di ritorno a casa, qualora il donatore fosse sottoposto a un controllo da parte delle forze dell’ordine. Non dimentichiamo che la donazione di sangue è un gesto concreto che consente di ottenere miglioramenti costanti nelle terapie , contribuisce a salvare la vita di molte persone e la migliora a coloro che soffrono di anemie croniche. La donazione è un gesto che promuove valori, favorisce la solidarietà, crea relazioni e fornisce una risposta efficace ad un bisogno di salute sostenendo il principio dell’equità della cura.