La situazione determinatasi a Siracusa, ed in particolare all’interno della struttura ospedaliera, a seguito dell’emergenza derivante dal  Coronavirus, ha tenuto desta l’attenzione dei cittadini ed anche dei media locali e nazionali, sul tema dello stato della sanità nella nostra città.

L’on.Giovanni Cafeo ha presentato un’interrogazione parlamentare sull’argomento. Chiedendo al presidente della Regione Sicilia e all’assessore alla sanità, di effettuare uno screening completo della popolazione e di adeguare il personale sanitario della provincia di Siracusa. Con l’occasione ha chiesto anchechiarimenti per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa, alla luce dell’attuale inadeguatezza dell’Umberto I”, rivelatosi poco idoneo alla rimodulazione dei percorsi assistenziali e alla mobilità interna, anche in prospettiva del graduale ritorno alla normalità.

Di un nuovo ospedale a Siracusa si parla da decenni, ma solo nell’ottobre del 2018  il governo Musumeci diede il via a rinnovate speranze, con uno  stanziamento di 140 milioni di euro, attribuendo un carattere di priorità nell’ambito della programmazione regionale delle infrastrutture sanitarie. In quell’occasione Nello Musumeci dichiarò che il nuovo ospedale “è un’opera strategica per il mio programma di governo: grazie alla nuova struttura verranno superate alcune delle criticità relative alla sicurezza sismica e alle condizioni di inadeguatezza che caratterizzano gli attuali edifici e, nel contempo, ci sarà un miglioramento complessivo dell’assetto organizzativo con un’offerta sanitaria a favore dei cittadini più ampia e diversificata“.

Il consiglio comunale, dopo varie vicissitudini aveva  individuato un’area alla Pizzuta per la realizzazione del nuovo ospedale, malgrado alcuni controversi vincoli esistenti a tutela del territorio. Un ulteriore impulso avvenne il 26 settembre del 2019, quando la Giunta regionale deliberò  che il nuovo ospedale fosse Dea (Dipartimento d’emergenza e accettazione) di II Livello, con valenza di bacino, e pertanto avrebbe assicurato, oltre alle prestazioni previste dal Dea di I livello, le funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza. Conseguentemente fu deciso  che il nuovo nosocomio avrebbe avuto 420 posti letto e il finanziamento per la sua costruzione fu elevato a 200 milioni di euro.  E fu la Regione, di fatto, ad individuare un’altra zona per l’edificazione, all’altezza dello svincolo autostradale di Siracusa sud, in un’area facilmente raggiungibile anche per chi proviene dalla provincia.

L’on. Vincenzo Vinciullo,  ex presidente della commissione Bilancio della Regione,  che si era molto battuto per la realizzazione dell’importante opera con posizioni differenti ed autonome, ora ritiene che si sia ottenuto “un risultato  positivo per la nostra provincia, che vede riconosciuto il proprio ruolo politico non subalterno a nessun altro territorio e su cui nessuno aveva creduto. Adesso si proceda con la speditezza dovuta”. In merito alla recente decisione assunta dall’Asp 8 di Siracusa di riaprire, all’Umberto I, i reparti di Medicina Generale, Geriatria, Stroke Unit e Pediatria si è dichiarato soddisfatto, unitamente agli esponenti di “Siracusa Protagonista”, chiedendo all’Azienda di attivarsi per la riapertura dei reparti di Oncologia,  Otorinolaringoiatria e Oculistica.

Il sindaco di Siracusa Francesco Italia ha manifestato particolare soddisfazione  per la decisione di realizzare  un nuovo ospedale di secondo livello, ricordando che  un anno fa  il dibattito incentrato sulla scelta dell’area  stava facendo perdere di vista il fulcro della discussione: avere una Sanità di qualità, all’altezza delle esigenze del territorio e capace di ridurre i viaggi dei malati fuori provincia, cosa possibile anche grazie all’aumento delle specializzazioni rispetto alle attuali. L’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza ha detto di voler aprire un confronto con le istituzioni locali, perché siano fissati tempi certi e un percorso rapido, ben sapendo che la nostra è rimasta l’unica grande provincia con infrastrutture sanitarie inadeguate e vetuste.

Nel frattempo sono arrivati il Covid 19 ed il rilevante numero di contagi avvenuti anche all’interno dell’Umberto I ha amplificato la ritrosia dei pazienti a rivolgersi attualmente all’ospedale Umberto I.

Lo stesso termine del concorso di idee per la nuova progettazione è già stato rimandato al prossimo 22 giungo.

Diventa davvero interessante, quindi,  per tutti i siracusani la risposta di Musumeci all’interrogazione formulata dall’On. Cafeo, ma  ancor prima della risposta presidenziale, per fare la necessaria chiarezza sul delicato argomento, si ritiene utile capire le strane allusioni  del direttore generale pro tempore Ficarra, quando, in piena crisi pandemica, alla giornalista che lo intervistava così rispondeva:

D: “… Ha pensato di fare un passo indietro?”

R:”Sono stato nominato dalla Regione, inviato qui principalmente per definire le procedure del nuovo ospedale. Se debbo fare un passo indietro ovviamente se ne tragga le conseguenze”.

D: “Spieghi meglio”

R:”Le ho detto più di quello che dovevo dire” (La Sicilia, 21 aprile 2020).

 

 

 

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