In tempo di coronavirus ha subito lo stop anche quel mondo che tanto affascina e trascina a sé il pubblico di ogni fascia di età, mantenendo costante l’attenzione per i suoi protagonisti e personaggi, ovvero il mondo dello spettacolo. Abbiamo chiesto di raccontarcene lo sviluppo a Salvo La Rosa, presentatore, conduttore, nonché direttore artistico delle due televisioni Tgs e Rgs e delle due radio Rgs e Antenna dello Stretto.

Salvo La Rosa

Come ha vissuto e continua a vivere il mondo dello spettacolo l’emergenza dovuta al coronavirus?

Il nostro lavoro si sviluppa sempre e comunque a contatto con Il pubblico, trasmettiamo emozioni alla gente e per questo stiamo vivendo una situazione di grande disagio, proprio perché non possiamo fare quello che abbiamo sempre fatto. Siamo stati i primi a chiudere, il 4 marzo, e saremo probabilmente gli ultimi a riaprire, dal momento che abbiamo bisogno proprio dell’assembramento, abbiamo bisogno delle persone vicine.

Cosa vi è stato possibile fare per ovviare a questa interruzione forzata, dovuta alla necessità di preservare tutti, operatori dello spettacolo e pubblico, dal diffondersi del virus?

Attualmente si stanno studiando delle possibilità per cercare di recuperare, ma, intanto, abbiamo sostituito tutto con il virtuale; almeno io sto lavorando moltissimo con i social, con le dirette facebook sulla mia pagina, su Instagram, etc.  È certamente un modo per raggiungere tanta gente e il pubblico ci ringrazia perché in questo momento di grande dramma, anche di grande frustrazione e smarrimento, un po’ di compagnia fa sempre bene.

Quindi, un contatto con la gente mediato dai social?

I social ci hanno aiutato sicuramente, ma si tratta più di un contatto diretto personale, del singolo artista, ti fai la tua diretta e ti senti vicino alla gente, ma ci mancano, ad esempio, le rappresentazioni in teatro. Se volessi registrare una trasmissione nuova, non la potrei fare con il pubblico, dovrei farla senza, quindi perdendo quel fascino che c’è proprio nel contatto tra me e loro. Al momento è quello che si è potuto attuare, date le condizioni. Ho veicolato sui social, proprio per raggiungere quante più persone possibile, la nuova trasmissione televisiva realizzata con Enrico Guarneri, dal titolo Di nuovo insieme. Si chiama così proprio perché segna il ritorno in tv, di nuovo insieme, di La Rosa e Guarneri. Abbiamo avuto anche la fortuna, l’unica in un momento così difficile, di avere fatto casualmente le registrazioni subito prima che chiudessero i teatri, dal 24 al 27 di febbraio. La trasmissione è andata in onda sulle televisioni Tgs e su Rtp dal 10 marzo, era prevista esattamente in quel periodo, e stiamo facendo compagnia al pubblico a casa, e lo faremo almeno fino al 17 di maggio, con un sorriso. Nella trasmissione, infatti, non si parla di coronavirus, giacché abbiamo registrato prima, quindi è tutto più alleggerito. Invece, ad aprile sarebbe dovuta partite la nostra tournée teatrale, che ci avrebbe portato per due mesi pieni in giro, fino a maggio, per tanti teatri siciliani, ma che è saltata tutta e certamente sarà recuperata nella prossima stagione.

Con il vostro contributo, dettato dal momento contingente, avete mirato a raggiungere, comunque, il vostro pubblico, a dare loro il sostegno necessario per affrontare la situazione.

Abbiamo avuto una situazione sicuramente drammatica. Adesso stiamo cercando di capire che cosa si potrà fare in questa estate, perché ancora non ci sono indicazioni precise. Se mai ce ne fosse stato bisogno, ci siamo accorti in questa quarantena di quanto importante siano l’arte e la cultura; pensiamo, infatti, a quanta compagnia hanno fatto in questi giorni i libri, quanta importanza hanno autori e scrittori. Pensiamo a quanta compagnia ha fatto la musica, a quanta gente ha trascorso il proprio tempo ascoltando la musica e la radio, guardando la televisione ed il cinema, inteso come film fruibili da casa. Tutto questo ci ha aiutato e ci siamo accorti che il nostro non è un settore superfluo o inutile. Questo mondo va attenzionato ed io dico che c’è bisogno di grandi aiuti. Io mi auguro che ci sia lavoro, che si possa tornare al lavoro, gradatamente, in sicurezza prima di ogni cosa, ma che si possa tornare a lavoro e che lo Stato e le amministrazioni pensino a tutti, perché nessuno deve restare indietro ed avere problemi. Il nostro settore sicuramente è molto colpito perché non ci sono solo gli artisti e i presentatori, ma c’è tutto un mondo che ruota attorno a noi: i tecnici, gli assistenti, i costumisti, i truccatori, i parrucchieri, gli elettricisti, i fonici, tutti quelli che lavorano con noi, tutti fermi ormai da mesi e non si sa quando riprenderanno a lavorare. È un momento delicato per tutti e voglio rivolgere questo pensiero a tutto il nostro settore. Vediamo cosa succederà questa estate.

 

 

Condividi: