In Commissione Agricoltura del Senato, Copagri chiede interventi per il settore

Il presidente di Copagri (Confederazione Produttori Agricoli) in audizione in Commissione Agricoltura del Senato chiede una ristrutturazione del settore.

L’agricoltura ha risentito non solo del Coronavirus ma anche della “contrazione delle attività dell’industria, dei trasporti, del turismo e della chiusura del canale HoReCa, che hanno danneggiato in particolare il florovivaismo, la zootecnia da carne e da latte, i settori del vino, dell’olio e dell’ortofrutta, senza contare gli agriturismi”. Queste le parole di Franco Verrascina, presidente di Copagri, in relazione alle problematiche relative alla crisi delle filiere agricole.

Le richieste per il settore sono precise: rafforzamento dello strumento della cambiale agraria, aumentandone il plafond; definizione della destinazione delle risorse stanziate con il DL Rilancio per il sostegno delle filiere in crisi; assicurare liquidità alle aziende; istituire un tavolo permanente per il rilancio della crescita; estendere le agevolazioni contributive per i territori montani particolarmente svantaggiati a tutti i datori di lavoro del settore agricolo; includere i fabbricati rurali tra i destinatari dell’ecobonus, così da dare un contributo importante anche in termini ambientali.

Le imprese agricole necessitano di azioni immediate con un iter burocratico agevolato, così da garantirne la sopravvivenza, sostenendo l’occupazione e il reddito dei lavoratori.

Le azioni devono tenere in debita considerazione il ristoro dei danni economici subiti e l’ottimizzazione degli interventi per sopperire alla grave carenza di liquidità dei produttori agricoli. Alla base di tutto resta però il superamento delle problematiche legate all’erogazione del credito, che continuano a persistere e a gravare sull’agricoltura.

Non bisogna, inoltre, dimenticare che l’agricoltura paga lo stato di profonda incertezza sui mercati internazionali, dove sconta le numerose restrizioni imposte da diversi paesi e le conseguenze della lunga chiusura che ha caratterizzato i canali commerciali.

 

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