In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo a causa del coronavirus, parlare dell’8 marzo “Giornata Internazionale della Donna” sembra quasi un paradosso, ma nonostante ciò sarebbe un crimine non parlarne perchè sono troppe le donne che ancora oggi subiscono discriminazione di genere, violenze o perdono la vita a causa di femminicidi
Sempre con maggiore frequenza le cronache dei mass media raccontano atti di violenza contro le donne, non solo nel nostro paese, ma in tutti gli stati anche quelli più evoluti ed emancipati, la giornata dell’8 marzo nata per ricordare le conquiste economiche, politiche e sociali delle donne, oggi è diventata un’occasione in più per riflettere ed agire. Numerose le risposte legislative soprattutto a partire dagli anni settanta a favore delle donne , così come gli interventi contro ogni violenza a cominciare dallo stalking, nascono i centri antiviolenza e le associazioni che vedono donne impegnate in questa lotta, un Ministero delle pari opportunità, case rifugio e altro ancora, ma i dati ci dicono che la Legge deve essere migliorata e applicata nella sua interezza, che le procedure giudiziarie devono essere snellite e velocizzate, per evitare che ogni donna che ha il coraggio di denunciare dopo la denuncia rimanga “sola e indifesa” e spesso con figli a carico.
Purtroppo bisogna dire che la piaga del femminicidio e della violenza sulle donne è un paragrafo perennemente aperto dove accanto alle violenze fisiche, aumentano quelle psicologiche e verbali.
Bisogna educare alla cultura del rispetto della donna e ancora una volta bisogna intervenire nelle scuole ed agire soprattutto nei luoghi più “frequentati” dalle donne, dove purtroppo si subisce più facilmente violenza: all’interno della famiglia, dove si compie la più alta percentuale di violenze sulle donne, ma anche sul posto di lavoro, nelle strade.
Anche quest’anno ci auguriamo che l’8 marzo sia un momento di riflessione e di crescita per ribadire l’importanza della formazione e dell’’informazione per promuovere modelli relazionali basati sul rispetto e sull’accettazione della diversità, per promuovere incontri per riflettere su questi fenomeni non solo in vista di giornate particolari, ma in ogni occasione affinché episodi del genere non avvengano più.