Ai Carissimi Presbiteri, Diaconi, Religiosi, Religiose, Seminaristi e Fedeli tutti della Chiesa di Siracusa Siracusa

22 febbraio 2023 – Mercoledì delle Ceneri Messaggio per il tempo di Quaresima

Carissimi, vi invio il presente messaggio per ringraziarvi del dono della vostra presenza e della vostra comunione e per invitarvi a intraprendere insieme il cammino quaresimale. Sosteniamoci l’un l’altro nell’impegno di rinnovamento nello spirito e nella missione, così da ottenere un dono più grande di grazia e giungere a celebrare il mistero pasquale con fedeltà all’adempimento del volere divino, con vivo senso di comunione ecclesiale e con generosa testimonianza di carità e di giustizia, nella famiglia e nella società. In questo tempo quaresimale, durante il quale ‒ nella festa dell’Annunciazione del Signore ‒ apriremo l’Anno Mariano in occasione del LXX Anniversario della Lacrimazione della Madonna, lasciamoci guidare dalla presenza materna di Maria che ha creduto all’amore di Dio e ha accolto la sua parola, donando pienamente sé stessa.

  1. Credere con Maria all’amore di Dio

Maria ci insegna che la vita cristiana è credere all’amore di Dio, accoglierlo in noi e imparare ad amare come Egli ci ama. L’atto supremo della Vergine Maria, nel divenire Madre di Dio, è stato il suo abbandono all’azione dello Spirito Santo, la sua adesione di fede all’amore di Dio. In questa docilità allo Spirito Santo consiste il segreto di ogni santità, perché santo è e rimane Dio solo, il quale viene, si dona a noi come sorgente di vita e di grazia, ci comunica la sua misericordia per vivere in noi nella misura della nostra fede. Pertanto, è necessario che ci lasciamo trovare da Dio, per accoglierlo nella nostra vita, per crescere con Lui e camminare dietro a Lui. La via, che Gesù indica, richiede la disposizione del cuore alla conversione o al cambiamento interiore che si compie nell’amore e si realizza solo attraverso l’accoglienza dello Spirito Santo che Dio stesso effonde nel nostro cuore. Nulla perdiamo finché rimaniamo saldi nel suo amore. E il suo amore in noi è perfetto e può tutto se, come Maria, permettiamo allo Spirito di vivere in noi, se ci amiamo gli uni gli altri, come Gesù ci ha amati fino al sacrificio della croce.

  1. Accogliere con Maria la Parola

In questo tempo quaresimale, sull’esempio di Maria, riscopriamo sempre più l’ascolto della Parola di Dio che è elemento fondamentale di vita spirituale per tutti i cristiani. La vita cristiana implica veramente una nascita del Verbo di Dio nel cuore dell’uomo, un’accoglienza della Parola di Dio, affinché si incarni in noi come un giorno fu concepito nel seno della Vergine Maria. Indubbiamente la nostra partecipazione alla divina maternità non sarà mai uguale alla maternità fisica di Maria, tuttavia siamo chiamati ad accogliere la volontà di Dio e a generare spiritualmente la Parola di Dio in noi. Gesù stesso ricorda: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica» (Lc 8,21). Scrive Sant’Ambrogio: «Se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo» (Sant’Ambrogio, Expositio Evangelii secundum Lucam, 2, 26 [PL 15, 1561]). La vita cristiana, infatti, non si riduce solamente nella meditazione della divina Parola ‒ infatti non basta rimanere ancorati all’Antica Alleanza ‒ ma trova compimento nella nuova economia salvifica in cui la Parola di Dio non è più una parola che si ascolta, ossia messaggio profetico, e nemmeno una parola pronunciata da noi, cioè la preghiera, ma è «il Verbo fatto carne» (Gv 1,14), è l’incarnazione stessa della Volontà di Dio in noi. Pertanto, anche noi con Maria dobbiamo accogliere la Parola che vuole incarnarsi in noi, farla nascere da noi e crescere in noi, e portare frutti che rimangano per sempre, uniti nel mistero pasquale della passione, morte e resurrezione di Gesù.

  1. Donare con Maria tutto a Dio

In questo cammino di fede occorre riscoprire la dimensione mariana della vita cristiana che è corrispondere alla chiamata di Dio. San Giovanni Paolo II, in visita Pastorale a Siracusa, sottolineava: «La vostra diocesi, amata dalla Madonna, sia sempre più una diocesi mariana. Le Lacrime della Vergine esprimono il dolore per il rifiuto dell’amore di Dio da parte degli uomini e rivelano la sofferenza per le ingiustizie del peccato degli uomini. Ma quelle Lacrime sono anche segno di speranza: un invito al riscatto e alla salvezza» (Discorso consegnato ai sacerdoti, religiosi e persone consacrate). La salvezza dell’uomo non è rimanere semplicemente uomo, ma è un di più, è divenire figli Dio nel Figlio. E il Verbo si è fatto uomo per essere un solo corpo e un solo spirito con noi, affinché noi tutti diveniamo un solo sacrificio gradito alla sua divina maestà: admirabile commercium chiamavano i Padri questo scambio per cui Dio assunse natura umana, affinché l’uomo potesse essere partecipe della vita divina. La Vergine Maria ci è di modello e ci sostiene nel nostro impegno di fedeltà alla chiamata del Signore per realizzare quello che Lui vuole da noi. Sta qui la santità della nostra vita: essere nel Figlio Gesù morto e risorto per divenire in Lui figli di Dio. La nostra Diocesi ha una specifica vocazione mariana caratterizzata dal pianto della Madonna avvenuto a Siracusa nel 1953. Come ho ricordato nella mia recente lettera pastorale, il pianto è segno della compassione di Dio, genera speranza e vita nuova, ed è preghiera che accompagna il nostro cammino. Le Lacrime della Madre di Dio, in questo tempo di Quaresima, devono essere motivo di riscatto, di cambiamento, di nuovo cammino, di dono totale di sé a Dio. Accogliamo con umiltà questo dono prezioso, meditiamolo nel nostro cuore e doniamolo a chi ha bisogno di consolazione, di speranza e di pace. La divina provvidenza l’ha affidato a noi per farlo conoscere, crescere e diffondere a tutti, come ci ha ricordato San Giovanni Paolo II nella sua visita pastorale a Siracusa: «Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre» (Siracusa, 6.6.1994). La Vergine Santa, la Madonna delle Lacrime, ci aiuti a essere uniti sempre a Gesù, a vivere da figli di Dio, portando a tutti la dolce consolazione di Dio con umiltà, pazienza e carità, perché con l’umiltà si vince sempre, con la pazienza si edifica, con la carità si colma ogni cosa e si progredisce in avanti, nell’alta misura della vita cristiana.

Carissimi, in questo tempo di Quaresima e in preparazione all’Anno Mariano ‒ che si aprirà ufficialmente il 25 marzo 2023 ‒ vi invito a invocare con me e tutta la Chiesa siracusana la Madonna delle Lacrime segno della compassione di Dio con la preghiera che ho composto per il LXX anniversario della Lacrimazione della Madonna a Siracusa:

Madonna delle Lacrime segno della compassione di Dio

O Vergine Santa e Immacolata,

che con le tue purissime lacrime

hai mostrato a noi e al mondo

l’infinita compassione di Dio,

sostienici nel cammino della fede

perché fra le prove della vita

progrediamo con serena fiducia,

alla presenza del tuo Figlio Gesù,

nell’attesa della beata speranza

e nell’esercizio della carità

che non avrà mai fine.

Madonna delle Lacrime,

intercedi per noi e per tutti gli uomini,

per la promozione della dignità umana,

per la pace nel mondo e nelle famiglie,

per la crescita spirituale dei fedeli,

per il progresso del nostro Popolo

e il rinnovamento della Chiesa.

Ti preghiamo, o Madre nostra,

ottienici da Gesù laici impegnati,

sante vocazioni al sacerdozio, alla vita religiosa

e al matrimonio fondato sull’amore di Cristo,

affinché, infuocati dallo Spirito Santo,

possiamo vivere la nostra consacrazione a Dio,

nella coerenza al Vangelo.

Ti supplichiamo, Vergine delle Lacrime,

donaci la bontà della misericordia,  

nella pratica della giustizia e della verità,

affinché cresciamo in santità di vita,

per l’edificazione del Regno di Dio,

e della società civile a lode e gloria di Dio Padre. Amen!

Rimaniamo uniti a tutti nel vincolo dell’Amore di Dio che Cristo ci ha guadagnato nel mistero pasquale e preghiamo l’uno per l’altro. Buon cammino di Quaresima. Vi benedico di vero cuore.

† Francesco Lomanto

Arcivescovo

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