Suor Lina Ricco delle suore Carmelitane missionarie di S. Teresa di Gesù Bambini ha festeggiato cinquant’anni di vita religiosa. A Floridia le suore sono presenti da 75 anni presso l’Istituto di beneficenza.  Alla Celebrazione Eucaristica presieduta dall’arciprete della chiesa Madre don Alessandro Genovese, padre Giuliano Gallone e le suore dell’Istituto di Floridia. Durante l’omelia don Alessandro rivolgendosi a Suor Lina ha detto: “In questo rendimento di grazie la parola che il Signore ci ha consegnato diventa luce per la nostra vita in modo particolare per te carissima Suor Lina. Questa Parola del Signore diventa una buona possibilità per sentirsi rinfrancati da lui. Mi piace raccogliere da questa parola del Signore tre parole che ci possono aiutare, ma ti possono benissimo aiutare a continuare il tuo cammino offerto al Signore. La prima lettura ci ha ricordato il libro del Deuteronomio che Dio parla al Suo popolo con queste parole: <<tu sei il popolo consacrato. Il Signore si è legato a voi e vi ha scelti perché vi ama>>. Mi piace pensare che la rivelazione del cuore di Gesù ci di dice anzitutto che questo cuore è un cuore fedele. E che un cuore fedele ancora prima tante nostre azioni di fedeltà. Ci ha detto nella seconda lettura San Giovanni: <<E’ Lui che ci amati per primi>>.

E proprio perché ci amati per prima ha portato nel suo amore la sua fedeltà nei nostri confronti. Allora carissima Suor Lina ricordati che prima ancora della tua fedeltà, di cui oggi noi diciamo grazie al Signore, c’è la fedeltà di Dio che rimane in eterno nel momento in cui ci ha consacrati a Se, ci ha fatti suoi, ci ha legati a se stesso facendoci conoscere l’esperienza nel suo amore. E’ Lui il fedele che chiede semplicemente di mantenerci in questa fedeltà, di rimanere in questa logica di amore. Allora ti auguriamo di rendere grazie oggi con il cuore spalancato a Dio per la sua fedeltà nella tua vita. Ma chiediamo al Signore anche sorgente dell’amore e della fedeltà umana di mantenerti fedele in questo cammino di dedizione al servizio dei fratelli”. La pagina del Vangelo ci ricorda la seconda parola, Gesù ci ha detto: <<Venite a me voi tutti che siete stanchi e oppressi>>. Il cuore di Gesù è così come, nell’immagine della pietà popolare, ma così come si è rivelato in tante rivelazioni mistiche, è un cuore trafitto, è un cuore che si è staccato per primo, è un cuore che si è lasciato consumare per questa umanità. E’ un cuore trafitto perché ci ricorda il segno di quell’apertura del costato che si consegna come lavabo di salvezza e di rigenerazione per l’umanità. Ma è un cuore trafitto perché è un cuore che si è lasciato lacerare per ricordarci quanto ci ama. Mi piace ricordare un’espressione di Santa Teresina del Bambino a te cara proprio per aver consegnato la vita in questa grande missione delle suore Carmelitane a lei dedicata. <<amare è donare tutto se stesso>>. Allora è condizione propria l’offerta sacrificale della nostra vita. Carissima Suor Lina vogliamo dirti oggi chissà in questi cinquant’anni di vita religiosa quante colte ti sei lasciata trafiggere il cuore in modo particolare nella missione nei confronti dei più piccoli. Chissà quante volte anche il tuo cuore è stato trapassato da una lancia per riscrivere e far venir fuori quello che è l’amore stesso di Dio che vive in te. Non ti scoraggiare perché è nella logica dell’amore lasciarsi trafiggere da questa passione che da vampe di fuoco, ma da vampe di vera offerta al Padre. Allora, Suor Lina, lasciati amare dal Signore, lasciati soprattutto donare a Lui e ai fratelli tutta te stessa perché in questa logica dell’offerta di sacrificio c’è l’offerta gradita a Dio stesso. Fatti, allora, come Cristo Gesù, Eucarestia. Un’offerta, un sacrificio per essere gradita agli occhi del Signore. Un’Eucarestia che si offre al Padre e si condivide con in fratelli. L’ultima parola che mi pace raccogliere da questa liturgia e quando Gesù ci ha detto e ci ha consegnato dicendoci che nel momento in cui andiamo da Lui riposiamo in Lui possiamo trovare ristoro. Il cuore di Gesù è un cuore che ristora, un cuore che fa stare bene. E la ricerca che dovremmo fare sempre noi discepoli del Maestro. Sapere che il nostro cuore deve somigliare al cuore di Gesù. E’ Lui il modello, l’impronta che Dio ci ha dato nel giorno del nostro Battesimo. Nella nostra vita dovremmo imparare da Lui ha diventare uomini e donne che danno ristoro”.

Condividi: