Anche i cittadini e gli operatori economici di Siracusa hanno partecipato alle manifestazioni di protesta contro le ultimissime misure adottate dal Presidente del consiglio dei ministri in tema di prevenzione Covid-19.

Il primo cittadino aretuseo si è presentato in piazza Duomo con tanto di megafono per esprimere la solidarietà a quanti stanno subendo le conseguenze della chiusura forzata delle loro attività.

E’ evidente che le nuove scelte precauzionali per il covid-19 volute dai governi nazionale e regionali hanno esasperato le fratture sociali già manifestatesi nel corso del primo “Lockdown”.

Da una parte quanti si sollazzano con opulente indennità pubbliche e stipendi certi e dall’altra il mondo delle partite iva ed il sottobosco del lavoro nero.

Il collante ed il controllo su queste realtà dovrebbe arrivare dalle istituzioni che invece sono state travolte dalla inefficacia di buona parte delle misure adottate e dalla incoerenza di alcuni comportamenti assunti dai rispettivi rappresentanti.

I bonus monopattini, così come altri sostegni improduttivi a merce non realizzata da aziende italiane, i ritardi nella erogazione della cassa integrazione, il fallimento dei “bonus Sicilia” con il “click-day” sono solo alcuni esempi delle incongruenze registrate sul piano economico mentre non è passata inosservata la presenza del presidente della Regione Nello Musumeci nell’affollato concerto netino di Andrea Bocelli  subito dopo aver firmato l’ordinanza del “coprifuoco”.

Eppure nel corso della prima quarantena sociale pareva ormai certa la consapevolezza che si era tutti sulla stessa barca.

Adesso c’è chi teme una deriva economica “all’argentina” se prima ancora di trovare il vaccino per il coronavirus non si riesca a varare delle norme credibili per sbloccare il sistema-Italia: provvedimenti prioritari rispetto a qualsiasi investimento per garantire alle imprese di poter continuare a produrre e a sostenere l’economia dei territori.

 

Credito immagine in evidenza: dalla rete.

 

 

 

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