A Palazzolo qualcuno non ha dimenticato. Correva il lontano 1953 e al Teatro Greco si rappresentava “Ifigenia in Aulide“ di Euripide per la regia di Accursio Di Leo. Nel cast attori già famosi e altri che lo sarebbero diventati con l’avvento della televisione: il siracusano Salvo Randone, Alberto Lupo e Luca Ronconi. Sul palco anche sette giovanissime coriste. tra queste una allora sconosciuta ventiduenne romana, Maria Luisa Ceciarelli. Negli anni successivi questa ragazza, con il nome d’arte Monica Vitti, avrebbe scritto pagine indelebili della storia del cinema italiano e mondiale. Quelle lontane giornate, in queste ore segnate dalla scomparsa della grande attrice, hanno riassunto una luce particolarmente viva nel centro ibleo. <<Nei mesi scorsi, fino a poco tempo fa- commenta l’assessore al turismo Aiello- eravamo in contatto con il marito della Vitti, per organizzare un “premio” e un festival magari in occasione del teatro classico dei giovani. Quest’ anno, dopo i due anni di stop, si sarebbe potuto ripartire. Palazzolo non dimentica e non la dimenticherà. Con l’avvio degli eventi culturali primaverili ed estivi, avremo un momento tutto dedicato a Monica Vitti e chissà che non riusciremo a riportare ad Akrai, proprio Ifigenia in Aulide, con cui la celebre attrice debuttò a Palazzolo nel lontano 1953>>

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