“Non ce n’è Coviddi” il tormentone negazionista sul Covid lanciato da Angela da Mondello, di cui tanto si è parlato negli ultimi mesi è diventato il titolo della tesi di laurea del giornalista Salvatore Ganci, originario di Floridia, socio dell’Ucsi Sicilia, che studia all’Università di Torino e il 17 novembre prossimo conseguirà la laurea magistrale in Comunicazione Digitale e Marketing. “Non ce n’è Coviddi”: È questo il titolo della tesi di Laurea magistrale presentata all’Università di Torino, presso il dipartimento di Culture, politica e società. La tesi, realizzata dal giovane giornalista, sviluppa un’analisi dell’orientamento verso la pandemia Covid-19 nella twittersfera italiana.

La Pandemia sta cambiato fortemente e in modo repentino il nostro modo di vivere, relazionarci, lavorare, ma anche a rapportarci  non in modo fisico, visto che siamo costretti a relazionarci con il “distanziamento sociale”, ma in modo virtuale  attraverso i social che hanno aperto ad una forma nuova di libertà e di socialità, senza limiti.

Dopo una breve introduzione ed excursus storico di altre pandemie: Sars, Ebola, Colera fino al Coronavirus, il giornalista Salvo Ganci prende in esame 1800 tweet, annotati a mano, in un intervallo di tempo che va dal 31 gennaio al 31 marzo2020, analizzando, attraverso tecniche mutuate dall’analisi del sentimento, le diverse dimensioni di opinioni degli utenti nei confronti della pandemia: la stance, ossia l’atteggiamento degli utenti verso la malattia di Covid-19divisa in preoccupazione, neutralità, propositività e sottovalutazione; il sentiment dell’ironia rispetto al sarcasmo, prestando attenzione alle differenze tra queste due etichette, che sono ancora oggi difficili da rilevare dagli stessi strumenti di Sentiment Analysis; e infine fake news vs debunk, per evidenziare la presenza o meno di notizie false tra i tweet e se ci sono stati casi di smascheramento della bufala tra i tweet del corpus, campione di messaggi.

Si è visto come la Pandemia assume una rilevanza sui social media e nelle interazioni tra gli utenti in rete, e come queste possono essere processate e analizzate per svariati scopi: per attuare tempestivamente le necessarie misure di contenimento del morbo; per monitorare gli effetti derivanti dall’impatto della malattia nella società, aspetto che è possibile identificare ascoltando la rete e analizzando il sentimento degli utenti rispetto ad un determinata malattia; e anche per veicolare le giuste informazioni, cercando di arginare il fenomeno delle fake news e della disinformazione, per evitare il rischio di psicosi collettiva.

In questo ambito di ricerca si colloca il lavoro di Salvatore Ganci, che potrà essere utilizzata come training set per l’apprendimento automatico nel Natural Language Processing che utilizza tecnologie di machine learning, al fine di creare modelli statistici da utilizzare nell’analisi automatica di  nuovi testi.

Riguardo alle fake news, alcune di esse sono diventate virali, come quella riportata provocatoriamente nel titolo della tesi, che sarà discussa on line  dal giornalista Salvatore Ganci il prossimo 17 novembre.

 

– Credito immagine in evidenza: dalla rete.

Condividi: