Al giornalista  Mario Agostino, componente del Consiglio regionale dell’Ucsi Sicilia, consulente di strategie di comunicazione, social media manager e scrittore è stato assegnato il premio giornalistico nazionale “Maria Grazia Cutuli”, edizione 2020, per la sezione “Giornalista siciliano emergente”.  Oltre a Mario Agostino, la commissione ha assegnato il premio, per la sezione “stampa estera” a Rula Jebreal, nota giornalista internazionale, scrittrice e docente universitaria che collabora con testate internazionali, quali in New York Times, il Washington Post e con reti televisive quali MSNBC e CNN, mentre per  la sezione “stampa nazionale” il Premio è assegnato a Nico Piro, giornalista inviato del Tg3 impegnato negli anni su diverse aree di crisi e zone di guerra.

A rivelati i nomi dei tre vincitori dell’edizione 2020 del Premio internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli istituito nel 2004 dal Comune di Santa Venerina, comune etneo d’origine della famiglia Cutuli, per omaggiare la giornalista catanese del Corriere della Sera uccisa in un agguato in Afghanistan il 19 novembre 2001 insieme con l’inviato di El Mundo Julio Fuentes e a due corrispondenti dell’agenzia Reuters, l’australiano Harry Burton e l’afghano Azizullah Haidari è stato il sindaco Salvo Greco. La cerimonia di consegna del premio si svolgerà  quando lo permetteranno le  condizioni sanitarie sulla Pandemia.

Il giornalista Mario Agostino, 35 anni, consulente di strategie di comunicazione, social media manager e scrittore. Collabora con il quotidiano Avvenire e Città Nuova, è addetto alla comunicazione per la Fondazione Giorgio La Pira di Firenze e la Rete Europea Risorse Umane. Appassionato di scrittura e giornalismo sin dalla scuola consegue le lauree di Media e giornalismo e di Comunicazione strategica a Firenze, dove si è trasferito con la famiglia nel 2000.

Mario Agostino

Mario, aver vinto il premio internazionale di giornalismo “Maria Grazia Cutuli” che sensazione provi?

“Confesso che la prima reazione è stata be’, cosa ci faccio io tra giganti della professione come Rula Jebreal e Nico Piro”? Dopo  il mio pensiero è andato a Maria Grazia Cutuli. Una conterranea che ha pagato con la vita la conduzione seria e appassionata del proprio lavoro, che ancora oggi, nell’epoca della notizia fugace in tasca a tutti, ha tanto da insegnare. Non  posso che ringraziare, oltre alla mia famiglia,  Avvenire, Città Nuova e le altre realtà professionali che hanno creduto in me, consentendomi di svolgere un mestiere in clamorosa evoluzione mese dopo mese. E spero tanto continuino a farlo”.

Mario, sei ritornato in Sicilia, cinque anni fa, dopo aver conseguito le  lauree di Media e Giornalismo e di Comunicazione strategica a Firenze?

“Nel 2011,rinunciando a maggiori opportunità di carriera, motivato dal profondo legame affettivo e ideale con la propria terra, rientra nella sua Aci Catena per collaborare,  fra l’altro,  con la Voce dell’Jonio, storica testata cattolica fondata dal nonno Orazio Vecchio nel 1958 di cui cura la ristrutturazione del portale internet, oggi tra i più avanzati del sud Italia. Il giornalismo è la prima missione per svolgere il proprio servizio alla ricerca verità. Una verità che in questo momento viene ostacolata. La professione sta cambiando , ma noi dobbiamo essere presenti per garantire la verità. Il lavoro del giornalista è oltremodo provato, incerto, bistrattato e mal pagato, eppure tutti desiderano un’informazione leale, curata e affidabile a costo zero. Spero di potere proseguire degnamente quella che, oltre ad essere una professione, è più una missione e una passione che mi accompagna fin dalle scuole medie. Una missione che qualche anno fa ho deciso di indirizzare soprattutto nella e per la mia terra, la Sicilia, che più di altre terre ha bisogno di verità e trasparenza”.

Mario a chi dedichi questo premio?

“ A mio nonno Orazio Vecchio. La comunicazione  è arrivata  nel fine settimana di anniversario della morte del primo giornalista con cui sono cresciuto, a cui mi sono ispirato  e per il quale ho intrapreso, dal mio ritorno in Sicilia, la bellissima sfida di arricchire l’offerta de La Voce dell’Jonio”.

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