Poco fa, alle ore 12, dai nostri posti di vita, anche noi redattori di “Cammino” abbiamo partecipato alla universale recita della preghiera del “Padre Nostro”, promossa dal Papa.

“Eccomi!”

Ci siamo sentiti uniti con i capi delle Chiese e con i leader di tutte le comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, vivendo un inedito momento di universalità e contemporaneità di invocazione per la fine della pandemia.

 A mezzogiorno è partita dai nostri cuori la speciale preghiera per la liberazione dal male, per la fine di questa preoccupante realtà mondiale, proprio nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio dell’Incarnazione del Verbo alla Vergine Maria.

Con milioni di persone nel mondo abbiamo sperato in maniera fortemente partecipata, riscoprendo la preghiera spesso trascurata proprio in tante frenetiche realtà di un terzo millennio freddamente post moderno e amaramente post umano.

L’intensa preghiera del “Padre Nostro”, in questo singolare mezzogiorno, non è spuntata per caso. Questa storica invocazione del 25 marzo, nei giorni scorsi, mi è parsa preceduta da riflessioni – sempre più diffuse tra la le popolazioni mondiali – sull’autentico significato della vita e della morte.

Certamente la paura del contagio ha fatto riflettere sui nostri cammini di vita, sui nostri affetti familiari e sociali, sui nostri percorsi quotidiani, sugli impegni personali e comunitari nei nostri anni. Abbiamo fatto dei resoconti, dei bilanci, forse impietosi. Abbiamo rivisto, a ritroso nel tempo, immagini e momenti significativi delle nostre esistenze. Sono state fatte diverse valutazioni.

Per tutti noi adesso pare proprio che sia giunto il momento di una sincera e salutare  conversione verso il vero Bene comune. Terminata l’emergenza della pandemia, giungerà l’ora di voltare finalmente pagina, di cambiare radicalmente stili di vita, per riappropriarci di tanti valori messi frettolosamente da parte in una società che, in questi ultimi decenni, ha innalzato idoli e comportamenti disumani.

Per liberarci dal Male, appunto, che non è soltanto quello della pandemia!

Condividi: