A Siracusa per cinque anni sono stato segretario della “Deputazione della Cappella di Santa Lucia” e per otto anni ho diretto la rivista “Con Lucia a Cristo”. Ho, quindi, avuto la bella opportunità di conoscere e apprezzare direttamente, da vicino, il forte legame che unisce i Siracusani alla loro concittadina Patrona.

Attraverso i secoli, questo singolare legame ha superato tutte le avversità storiche e progressivamente si è addirittura rafforzato, sino a giungere ai nostri disincantati giorni “post-moderni”. Bisogna, in effetti, partecipare alle annuali popolari ricorrenze festive in onore di Santa Lucia per rendersi esattamente conto dell’autentico rapporto di devozione e di grande rispetto per Lucia.

È presente e viva nella memoria dei Siracusani l’esperienza umana di una giovane che, ben diciassette secoli fa, ha respirato lo stesso profumo del mitico azzurro mare dello “Scoglio” ortigiano, amando generosamente e coraggiosamente la propria fede sino a bagnare la propria terra con il sangue innocente del martirio.

In particolare per Santa Lucia, il 13 dicembre di ogni anno, tutto il popolo della Città è sempre sceso nelle strade e nelle piazze per un meraviglioso e atteso incontro di festa.

Quest’anno non potrà essere così. Per l’attuale emergenza sanitaria, il 13 dicembre 2020 non potrà essere identico a quelli precedentemente vissuti nel caloroso e collettivo abbraccio popolare cittadino, attorno al sacro e storico Simulacro di Lucia. Certamente a tutti mancherà quel fraterno, incalzante, saluto tra amici e concittadini, che tradizionalmente si è rinnovato di generazione in generazione nella umana gioia del rivedersi assieme nel cammino della vita.

Per noi, gente del Mezzogiorno d’Italia, questo bel calore umano fa parte del migliore modo di essere e di rapportarci con il prossimo. Adesso. non fingiamo inutilmente: quest’anno ci mancherà molto questa cara festa di popolo e di umano, consolatorio, incontro tra le ansie degli assillanti problemi personali, familiari, sociali.

Ma occorre  certamente una salutare reazione collettiva che aiuti a superare l’attuale delicato e difficile momento storico. E proprio la “sarausana” Lucia potrà indicare nuovamente il cammino del Bene per i prossimi appuntamenti con la Storia della Città, della Società e della locale Chiesa diocesana.

Sì, proprio dagli intramontabili valori da Lei eroicamente incarnati potrà rinascere un modo umano e cristiano di concepire l’incommensurabile mistero della Vita personale e sociale. Per Santa Lucia, un caro e gioioso canto verrà innalzato nelle chiese pure quest’anno: Siracusa rinasca e risplenda…. Lo conosciamo tutti, Si tratta però di rivivere veramente quella speranza di coerente riscossa, di vera luce e di autentica civiltà. Imploriamo questa speranza nelle navate dei templi con commozione, ma senza coerente e concreto impegno esterno.

Lucia, in questo 13 dicembre 2020, ci invita a superare la “parallela” e contagiosa pandemia della indifferenza che stiamo vivendo e subendo. In un domani più sereno, potremo ritrovarci, ancora una volta, nella migliore unione umana che superi le attuali paure  e le distanze sociali.

 

Immagine in evidenza: Archivio Cammino

Foto interno: dalla rete

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