Com’è noto, il “Decreto Rilancio” emanato dal governo Conte ha introdotto il cosiddetto Superbonus: si tratta di una detrazione del 110% sulle spese sostenute per chi effettuerà una ristrutturazione nei propri condomini o abitazioni singole, per interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici e che riducono il rischio sismico. Attualmente la detrazione fiscale del 110% vale per i lavori effettuati dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022. Sono compresi gli interventi di isolamento termico che interessano l’involucro dell’edificio, gli interventi di coibentazione del tetto e gli interventi per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti. La detrazione spetta anche per le spese di smaltimento o bonifica dell’impianto sostituito, per la sostituzione della canna fumaria collettiva esistente con sistemi fumari multipli o collettivi nuovi compatibili con apparecchi a condensazione, per le spese relative all’adeguamento dei sistemi di distribuzione come i tubi, di emissione come i sistemi scaldanti e di regolazione come sonde, termostati e valvole termostatiche. Gli interventi antisismici compresi nella detrazione sono tutti quelli effettuati nelle abitazioni che si trovino nella zona sismica 1, 2 o 3.
Il provvedimento governativo si propone di rilanciare il settore edilizio, innescando una catena virtuosa che abbia un impatto significativo sull’incremento del livello di occupazione, ed il miglioramento e la rivalutazione del patrimonio edilizio (con un aumento stimato del valore degli immobili). Gli incentivi produrranno, inoltre, grazie ai lavori da eseguire, un cambiamento culturale profondo nonché una nuova sensibilità nei confronti dell’efficienza energetica e delle norme antisismiche, e determineranno una contrazione dei costi gestionali dell’edificio poiché, essendoci meno dispersioni, diminuiranno le spese per la climatizzazione.
Per approfondire l’argomento con riferimenti specifici al nostro territorio abbiamo intervistato l’ingegnere Carmen Benanti dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili di Siracusa, che ha per scopo la promozione dello sviluppo e del progresso dell’industria edilizia e la tutela dei diritti e degli interessi professionali degli imprenditori.
L’ing. Benanti, Segretario dell’ANCE a Siracusa, ci ha detto che dopo dieci anni di crisi le imprese hanno avuto molti incarichi grazie al bonus edilizio, e si trovano in overbooking da lavoro, avendo difficoltà a rispondere alle infinite richieste di lavoro. Il bonus ha generato grande ottimismo, ma è necessario che i tempi previsti dalle norme siano prorogati. L’ ANCE a livello locale si sta impegnando moltissimo per dare risposte alle imprese ed anche ai committenti privati.
La prima cosa suggerita a chi interpella l’associazione è di munirsi di un tecnico esperto e di un buon fiscalista: il primo passo è uno studio di fattibilità per verificare che l’immobile rientri nelle fattispecie previste per beneficiare della norma. Molte imprese hanno difficoltà ad accettare nuovi lavori, perchè i termini della conclusione degli stessi sono rigidi. Il bonus ha generato grande ottimismo, ma è necessario che i tempi previsti dalle norme siano prorogati.
Dal punto di vista occupazionale è sicuramente un successo perché le imprese, viste le richieste, hanno bisogno di un maggior numero di operai, per cui l’organismo paritetico territoriale e la scuola edile si sono organizzati per fare corsi formativi con riferimento ai lavori richiesti, in particolare la posatura del “cappotto”, per garantire una buona realizzazione di lavori.
Anche nel nostro territorio oltre a rinsaldare una coscienza ecologica si è acquisita la consapevolezza, nelle persone, che facendo questi lavori aumenterà il valore del proprio immobile. Ci sono state anche richieste per ristrutturare vecchi casolari che, grazie alle agevolazioni, alcuni proprietari hanno deciso di recuperare. Meno richiesti gli interventi di adeguamento sismico, malgrado che nel centro di Siracusa e in molte zone di paesi della provincia alcuni di questi interventi sarebbero davvero opportuni.
L’ingegner Benanti ci ha detto anche che nel nostro territorio non c’è un sufficiente numero di imprese solide, strutturate, che possano facilmente accedere al credito in banca. A seguito della prolungata crisi, infatti, alcune imprese sono scomparse, altre si sono grandemente ridotte e per contro, ci sono delle imprese nuove, che stanno spuntando come funghi, che pur di lavorare offrono dei ribassi eccessivi. La Associazione Nazionale Costruttori Edili offre assistenza con un tecnico ed una fiscalista alle imprese associate, accompagnandole in tutto il percorso, inoltre ha stipulato accordi con le principali aziende di credito, verso le quali svolge una sorta d intermediazione, si pone come cerniera tra le imprese edili ed i gruppi finanziari. Questo tipo di attività garantisce anche e soprattutto i committenti, che evitano cos’ di rivolgersi ad imprese non sufficientemente attrezzate o qualificate, e che rispondono sempre, unitamente ai tecnici, della regolarità dei lavori eseguiti .
Questa normativa fiscale innovativa è sicuramente un successo, ma deve essere resa strutturale, per poter effettivamente parlare di ripresa, cioè di una spinta in avanti per tutti: operatori, fornitori, tecnici ed istituti finanziari.