“Martano, la penna, per favore” 

Si è spento oggi, nella sua Palazzolo Acreide, il prof. Paolo Greco, noto docente di storia e filosofia, già preside del Liceo Gargallo, un uomo di eccelso spessore civile, di acuta intelligenza e di fine umorismo.  L’impegno politico, che ha accompagnato nella sua intera esistenza, lo ha visto dapprima nel Partito Repubblicano, poi nel Partito Comunista e, infine, nel Partito Democratico. A Siracusa, aveva fondato l’Istituto di Studi Filosofici e Umanistici la cui attività si è, onorevolmente, sostanziata in pubblicazioni e convegni di alto valore culturale. La scuola, la politica, la cultura, a Siracusa e non solo, difficilmente potranno colmare il vuoto che lascia. Cammino vuole ricordarlo con le parole di un sua alunna, nostra collaboratrice, Anna Martano.

Ero l’unica al liceo ad usare la penna stilografica, un regalo di mio Nonno, appassionato di articoli da scrittura, come me. E come Te, Paolo carissimo. Quando dimenticavi la Tua di penna, la chiedevi in prestito a me ed eri l’unico al quale la prestassi, l’unica eccezione alla regola impartita dal Nonno secondo la quale “le stilografiche non si prestano, mai!”. Dopo il liceo non saresti stato più il Prof. Greco ma, semplicemente, Paolo. All’inizio stentai, mi sembrava irriguardoso rivolgermi a Te con il nome di battesimo ma mi facesti capire che il rapporto era cambiato. Se negli anni della mia adolescenza era stato un rapporto che, necessariamente, doveva prevedere l’opportuna distanza perché io potessi apprendere, poi diventò un rapporto di amicizia fondato su un serrato, non sempre coincidente ma sempre fruttuoso, confronto sulla politica, la filosofia, i libri, i film…

Ho ancora, e li custodisco gelosamente, i quaderni zeppi di appunti delle Tue lezioni, quegli appunti sui quali, anni dopo, avrebbero studiato anche i miei figli. Ma la tua lezione più importante non sta scritta lì, non c’era bisogno… Erano le parole che ripetevi a tutti e sempre: “Esercitate il pensiero critico”. Quanto sono utili, nella realtà contemporanea invasa da fake news e complottismi di vara natura, sopraffatta da una rete che offre a chiunque il diritto di millantare verità assolute che, al contrario, sono altrettanto assolute idiozie, quelle Tue parole, il Tuo “imperativo categorico” che è la bussola di chi ha avuto il privilegio di abbeverarsi al Tuo sapere.

Il mondo della cultura siracusana perde una mente brillante, un pensatore libero, un uomo ch’è stato sempre capace di dire, come il bambino della famosa fiaba, “il Re è nudo”.

Io perdo un Mentore, un Maestro di vita e pensiero, un caro, divertente, ironico, intelligente e affettuoso Amico.

E, comunque, se mia figlia ha una laurea magistrale in filosofia la colpa non è mia, come Tu mi hai sempre rimproverato, ma Tua… E, anche per questo, semplicemente, grazie.

Condividi: