L’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia nel nuovo report “Prove di ripresa – Terza ondata e prospettive post pandemia per imprese e territori” fotografa la situazione economica e sociale della Sicilia alla luce dello shock pandemico. La situazione attuale registra una crisi economica e sociale, che pesa gravemente su famiglie e imprese.  Il mercato del lavoro risente maggiormente della crisi, con una perdita di 15mila posti di lavoro in Sicilia nell’anno 2020, pari all’1,1% . Tra le categorie più colpite le donne e i giovani: l’occupazione femminile in Sicilia perde il 2,3%  e quella giovanile – 15-34 anni – il 6,2%.

La situazione delle province siciliane non è certamente rosea. Per il segmento giovanile, 15-29 anni, si osserva un calo del tasso di occupazione più ampio a Siracusa (-8,0 punti) ed Enna (-5,0 punti) e un aumento di quello di inattività sempre negli stessi due territori: Enna (+12,2 punti) e Siracusa (+11,8 punti).

Si registra, inoltre, un calo di export di prodotti manifatturieri pari al 26,7%, di pari passo all’export di micro piccola impresa – alimentari, moda, mobili, legno, metalli e altra manifattura – che segna una riduzione dell’11,1%.

Per quanto concerne il trend del credito, nelle imprese di piccole dimensioni cresce la richiesta di prestiti: nel dicembre 2020 aumentano dell’11,6%.

La ripresa economica punta sul green. Le imprese che hanno investito sulla sostenibilità ambientale sono il 69,4% del totale e il 69,3% delle MPI.

Diversi sono i fattori che condizionano la ripresa. Fra questi la scarsa digitalizzazione della Pubblica amministrazione, i ritardi dei pagamenti della P.A., l’eccessiva burocrazia fiscale misurabile a livello nazionale e che vede l’Italia occupare il 128° posto nel mondo e l’ultimo in Europa per complessità e tempi necessari alle imprese per pagare le imposte e la durata insostenibile dei procedimenti civili.

La quota di imprese che ha effettuato nell’anno della pandemia almeno un investimento in ambito tecnologico si attesta al 61,1% (posizionando la regione al 17° posto). Infatti, crescente è la richiesta di e-skill di alto livello da parte delle MPI siciliane.

Giuseppe Pezzati, presidente di Confartigianato Sicilia, sottolinea che “è bene rimboccarci le maniche e investire. Investire in tutto ciò che può salvare la nostra economia. Servono nuovi contributi a fondo perduto e misure per coprire le spese fisse”.

 

Rimboccarsi le maniche e investire: questi gli antidoti anti-crisi.

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