Un impegno dei Lions per costruire la pace

Ancora una volta i Lions Club di Siracusa si confermano  promotori di iniziative educative  e sociali  finalizzate a sensibilizzare i giovani su temi di fondamentale importanza  come quello della Pace .

Dal lontano 1988  i Lions Club di tutto il mondo ogni anno  sponsorizzano un concorso di arte  dedicato alle scuole e alle organizzazioni giovanili, sulla “Pace”, argomento che  ha sempre riscosso enorme consenso e partecipazione. Anche quest’anno è stata rilanciata l’iniziativa che vede gli alunni dagli 11 ai 13 anni, a livello internazionale impegnati a realizzare in modo creativo un poster titolato  “la Pace attraverso il servizio“ da sviluppare seguendo il proprio  punto di vista.

Nonostante le restrizioni imposte dal Covid, i numerosi  Distretti Lions italiani hanno portato il concorso nelle scuole del proprio territorio, nel rispetto  delle modalità di sicurezza come previsto dalle norme anticovid. Esprimere il proprio modo di vedere le cose attraverso l’arte consente ai giovani di riflettere su quanto sia importante  la pace nel mondo, soprattutto in tempi di forti tensioni internazionali come quelli che stiamo vivendo in questi ultimi mesi. L’iniziativa che si conclude prima della chiusura delle scuole, con un riconoscimento di merito, è inserita nell’offerta formativa delle scuole aderenti al progetto  pone come obiettivo trasversale per ogni disciplina l’incentivazione  alla discussione, al confronto e alla riflessione tra docenti, alunni  e genitori, favorendo la formazione di soggetti responsabili e consapevoli delle proprie azioni. Il concorso permette agli studenti di condividere con gli altri la propria idea di pace promuovendo la tolleranza e la comprensione. Il concorso diventa una modalità per comprendere attraverso un cammino personalissimo, come raggiungere la pace a livello individuale, all’interno delle famiglie, in seno alla comunità  e a chiedersi cosa fa ciascuno di noi affinché questa venga garantita.

Non si può essere costruttori di pace se non si impara a superare i conflitti, se non si rispettano le regole della convivenza democratica e della cittadinanza attiva, ma soprattutto se non si collabora per affermare il bene comune.   E chi meglio dei giovani può definire il “cammino della pace”?

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