Cinquant’anni di sacerdozio, cinquant’anni trascorsi esercitando il cuore ad “avere a cuore”: per padre Giovanni Salonia è stata proprio questo, una festa del cuore e della gratitudine, quella organizzata per lui dalla famiglia dei Frati minori Cappuccini di Modica, che attorno alla celebrazione eucaristica di ieri sera – nel giorno dell’anniversario – hanno costruito una settimana di incontri e tavole rotonde, per meditare sul sacerdozio nella Bibbia e in san Francesco e per dibattere sull’essere sacerdote oggi.

Ma sono stati proprio l’affetto, la familiarità, lo stupore continuamente rinnovato per la misura dell’accoglienza verso l’altro testimoniata da padre Salonia nel suo ministero l’essenza della celebrazione a cui, proprio con questo spirito, oltre al vescovo della Diocesi di Noto  Antonio Staglianò, ha voluto partecipare l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice.

I concelebranti Lorefice, La Porta, Salonia, Staglianò.

Nella sostanza sei per me un ottimo ausiliare!“, ha detto con una punta di ironia che custodiva una grande e concreta verità mons. Lorefice al termine del suo discorso, così simbolicamente e generosamente dimostrando il desiderio di sanare la dolorosa vicenda che padre Salonia ha dovuto attraversare a seguito della sua nomina a Vescovo ausiliare di Palermo, a cui ha poi dovuto rinunciare. Lorefice ha fatto riferimento al fatto che Salonia ha sempre davvero accompagnato e sempre accompagna anche tanti presbiteri e seminaristi della diocesi di Palermo, ma chiaramente il suo intervento ha avuto un significato più profondo: “Nel tuo cuore, Giovanni – ha detto -, ci sentiamo tutti accolti e ospitati. Ognuno di noi è qui stasera perchè stato preso da te a cuore, perché tu sei maestro dell’avere a cuore. Abbiamo appreso da te l’arte della relazione con l’altro, l’altro da amare per come è, per chi è, nella totalità del suo essere. Io so cosa significa far parte della tua vita, so che sei fatto così: sei smodato nel dono e quando uno è smodato nel dono se ne assume tutte le sue responsabilità, non può non essere anche ferito dal dono. E questa è la tua bellezza. E questo è ciò per cui ti ringraziamo, per il modo in cui tu hai interpretato il tuo essere alla sequela di Cristo affascinato anche da San Francesco d’Assisi“.

Non a caso padre Salonia ha voluto concentrare i pochi minuti della sua omelia interpretando il compito del sacerdote alla luce “dell’amore per Cristo” e “del nostro amarci dentro il corpo di Cristo“. Citando naturalmente san Francesco ma anche il famoso discorso di Paolo VI a Manila su Gesù di Nazareth ha detto: “Il sacerdote è colui che ha il compito di curare tutti coloro che sono nel corpo di Cristo e ci siamo tutti, anche coloro che non lo sanno. Il sacerdote non è profeta solo perchè parla di Dio all’uomo, ma perchè parla all’uomo dell’uomo“. Da qui il riferimento alla “bellezza dell’Eucaristia compresa“: “Perché nell’Eucaristia c’è l’amore, la passione, il bacio, il tradimento, il perdono, tutti i sentimenti del cuore dell’uomo“.

Su iniziativa degli amici di padre Salonia, nelle prossime settimane sarà pubblicato un libro per questi cinquant’anni, con cinquanta delle sue omelie.

La famiglia di Cammino si unisce al coro si auguri e di gratitudine giunti a padre Salonia, che da ministro provinciale dei frati Cappuccini non ha mancato di dimostrare il suo “avere a cuore” la nostra diocesi.

Condividi: