Col nome di laici si intende l’insieme dei cristiani ad esclusione dei membri dell’ordine sacro e dello stato religioso sancito nella Chiesa, i fedeli cioè, che, dopo essere stati incorporati a Cristo col battesimo e costituiti popolo di Dio e, nella loro misura, resi partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, per la loro parte compiono, nella Chiesa e nel mondo, la missione propria di tutto il popolo cristiano.” ( LG 31)

I fedeli laici, sono anch’essi personalmente chiamati dal Signore, dal quale ricevono una missione per la Chiesa e per il mondo. In particolare, il Concilio Vaticano II ha riservato pagine splendide sulla natura, dignità, spiritualità, missione e responsabilità dei fedeli laici, richiamando uomini e donne, a lavorare nella sua vigna. Nel codice di diritto canonico, al Libro secondo – il Popolo di Dio – , così è scritto: “Can. 230 – §1. I laici maschi che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza Episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di Lettori e di Accoliti”;

Ricordiamo che fin dai tempi più antichi, furono istituiti dalla Chiesa alcuni ministeri al fine di prestare debitamente a Dio il culto sacro e di offrire un servizio al popolo di Dio. Con essi erano affidati ai fedeli, perché li esercitassero, degli uffici di carattere liturgico e caritativo a seconda delle varie circostanze. Il conferimento di tali uffici spesso avveniva mediante un particolare rito, col quale il fedele, era costituito in special modo o grado per adempiere una determinata funzione ecclesiastica. Alcuni di questi uffici, più strettamente collegati con l’azione liturgica, a poco a poco furono considerati come istituzioni previe per ricevere gli Ordini sacri, di modo che l’Ostiariato, il Lettorato, l’Esorcistato e l’Accolitato, nella Chiesa Latina, furono denominati Ordini minori in rapporto al Suddiaconato, al Diaconato ed al Presbiterato, i quali furono chiamati Ordini maggiori e, sebbene non dappertutto, erano generalmente riservati a coloro che, appunto attraverso gli Ordini minori, giungevano al Presbiterato. Oggi, conseguentemente alla Lettera Apostolica Ministeria quaedam, di San Paolo VI, successiva al Vaticano II, sussistono solamente i ministeri di Lettorato e Accolitato, e non sono solo destinati ai seminaristi, in vista del sacramento dell’Ordine, ma anche i laici possono ricevere i ministeri, divenendo a servizio del popolo santo di Dio, Lettori e Accoliti.

L’Accolito (che vuol dire: accompagnatore) è istituito per il servizio all’altare e per aiutare il sacerdote e il diacono. A lui spetta in modo particolare preparare l’altare e i vasi sacri, e, se necessario, distribuire l’Eucaristia, come ministro straordinario. Durante il rito liturgico di istituzione riceve dal Vescovo, nelle mani, la patena o il calice soltanto, quali simboli del servizio che presterà all’altare.

Il Lettore è istituito per proclamare le letture della Parola di Dio, eccettuato il Vangelo; può anche proporre le intenzioni della preghiera universale. In mancanza del salmista, proclama il salmo interlezionale, e durante il rito liturgico di istituzione gli viene consegnato dal Vescovo, il libro delle sacre Scritture

Il Santo Padre Francesco, ha ritenuto opportuno stabilire che possano essere istituti come Lettori o Accoliti non solo uomini ma anche donne, nei quali e nelle quali, attraverso il discernimento dei pastori e dopo una adeguata preparazione, la Chiesa riconosce la ferma volontà di servire fedelmente Dio e il popolo cristiano, in forza del sacramento del Battesimo e della Confermazione.

La scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del Vescovo diocesano, rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione.

Pertanto, con il Motu proprio Spiritus Domini del 10 gennaio 2021, Papa Francesco ha apportato una modifica al canone 230 – §1, concedendo che: non soltanto i laici uomini, ma anche le donne possano accedere ai ministeri stabili del Lettorato e dell’Accolitato.

“Questo fa anche sì che le donne abbiano un’incidenza reale ed effettiva nell’organizzazione, nelle decisioni più importanti e nella guida delle comunità ma senza smettere di farlo con lo stile proprio della loro impronta femminile” (Francesco, Esortazione Apostolica Querida Amazonia, n. 103).

Il “sacerdozio battesimale” e il “servizio alla comunità” rappresentano, così, i due pilastri su cui si fonda l’istituzione dei ministeri.

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