La redazione di Cammino si unisce all’intera comunità aretusea nel dare il benvenuto e nell’accogliere con gioia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le siamo grati per aver accolto l’invito della Fondazione INDA ad assistere al Teatro greco, il prossimo 19 luglio, alla tragedia “Coefore Eumenidi”: e sono emblematiche le circostanze collegate alla Sua venuta. Dopo l’emergenza del Covid-19, che aveva impedito, lo scorso anno, lo svolgersi del ciclo programmato, adesso è possibile tornare alla normalità; e ciò accade proprio nella ricorrenza del centenario della ripresa delle rappresentazioni classiche, che erano iniziate nel 1914 e che erano state forzatamente interrotte per due tragici eventi: la prima guerra mondiale e l’epidemia di Spagnola.

La Sua venuta nella nostra Città, sig. Presidente, ha un grande valore: dopo un periodo prolungato di sofferenza per la pandemia, percepiamo la visita del Capo dello Stato come un abbraccio all’intero Paese. Ne abbiamo bisogno, soprattutto ora che si intravvedono la luce della fine dell’emergenza sanitaria e gli spiragli di un’opportunità di ripresa. Ora che è giunto il tanto atteso tempo della ripartenza, occorre far tesoro delle lezioni sociali che abbiamo appreso dall’epoca dei lockdown, e cercare fra gli slanci, le emozioni e le riflessioni di quei mesi gli strumenti di cui dotarci per la nuova fase alle porte. Serve, cioè, individuare le risorse morali per la ricostruzione. Ed Ella, sig.Presidente, quale garante della Costituzione e rappresentante dell’unità nazionale, rappresenta a tal fine, per tutti noi, il riferimento sicuro a cui guardare.

Risuonano ancora vive in ognuno di noi le sue nobili e incoraggianti parole pronunciate nel luglio 2020, in occasione della sua visita a Codogno (città diventata simbolo dell’emergenza Covid): «Adesso dipende anche da noi, dalla nostra intelligenza, dalla nostra coesione, dalla capacità che avremo di decisioni efficaci. Sono convinto che insieme ce la faremo, che il legame, che tiene uniti tutti noi, sarà più forte delle tensioni e delle difficoltà. Ma so anche che la condizione che questo avvenga sarà legata al fatto che ciascuno, partecipando alla ricostruzione che ci attende, ricerchi come unico scopo il perseguimento del bene della Repubblica. L’Italia in questa emergenza ha mostrato il suo volto migliore. Sono fiero del mio Paese».

Benvenuto, allora, Presidente Mattarella: Le siamo profondamente grati per la sua presenza e la sua vicinanza alla nostra terra (che è anche la sua), alla nostra città e a tutta la comunità siracusana.

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