Festa di san Bartolomeo apostolo titolare della chiesa Madre di Floridia. Alla celebrazione eucaristica presieduta dal parroco Alessandro Genovese erano presenti il vicesindaco Ricciardi e il presidente del consiglio comunale Salvatore Pappalardo. Don Alessandro nella sua omelia nel ricordare la figura di san Bartolomeo ha sottolineato che Gesù lo definisce israelita in cui non c’è falsità. San Bartolomeo così come si narra fu scoiato, vivo simbolo di ogni battezzato che dovrebbe nella vita togliersi le scorie del peccato e rivestirsi di Cristo. Ha poi aggiunto: “La liturgia di questa festa di San Bartolomeo ci permette di osservare da vicino due realtà che sono proprie di Bartolomeo ma che possono diventare nostre.

P. Alessandro Genovese
La prima certamente è la realtà del cielo, ce lo ha ricordato il libro dell’Apocalisse nella prima lettura quando ci dice che nella sua visione Giovanni vede questa sposa che dal cielo scende sulla terra. E’ questa pienezza di comunione che si realizza tra il cielo e la terra tutte le volte in cui noi incontriamo il signore nella nostra vita. Questa pienezza di comunione la troviamo quando qui cerchiamo in Signore nella nostra vita. E’ in questo mistero che è l’Eucarestia e troviamo questa mistica unione con il Signore. Ma è bella questa pagina che ci ricorda e ci parla del cielo perché noi crediamo che questa fede che abbiamo ricevuto dal Signore è una fede fondata, stabile, sicura. Il libro dell’Apocalisse ci ha restituito che siamo fondati sui dodici apostoli. Sulle fondamenta sono proprio scritti i nomi dei dodici apostoli tra questi Bartolomeo. Nella preghiera all’inizio di questa Eucarestia abbiamo chiesto proprio al Signore di rafforzare la nostra fede, quella fede stessa che ha spinto quest’uomo Bartolomeo ad aderire con animo sincero a Cristo Signore; perché anche noi possiamo aderire pienamente su queste fondamenta che poggiano sulla pietra fondante che è Cristo Gesù. Facciamo fatica a pensare che al termine di questa nostra vita c’è qualcosa di più grande che è il cielo stesso; facciamo fatica a comprendere che tutte le volte che ci raduniamo qui in questa santa assemblea in questa chiesa è immagine di noi stessi confidati cristiani abbiamo la possibilità di toccare il cielo. Per questo non c’è preghiera più alta, più bella, che pregare per i nostri defunti durante la Santa Eucarestia e la tradizione più antica che abbiamo ricevuto dai nostri antenati, dai primi cristiani”.
“Bartolomeo, ce lo ha detto Gesù stesso, è un uomo giusto. E’ un uomo dove non c’è ipocrisia, non c’è falsità per questo è capace di accogliere le realtà del cielo che Gesù gli prospetta << vedrai cose più grandi di queste>>. Allora forse oggi il Signore ci vuole dire a partire da questo dono – aggiunge don Alessandro – è la promessa della vita eterna che è nel cielo che dobbiamo forse un po’ abbassare i nostri toni nella vita per imparare ad accogliere le cose di Dio. Dobbiamo forse essere un po’ più veri con noi stessi e con gli altri, ma soprattutto con Dio perché è lui che legge la verità dentro di noi. Ma se noi ci lasciamo condurre a questo incontro. Gesù incontrando Bartolomeo gli dice <<tu sei un uomo, un israelita dove non c’è falsità>> e Bartolomeo lasciandosi leggere da Gesù si rende conto che li c’è la verità. Quando rimaniamo nella nostra ipocrisia, quando rimaniamo nei nostri modi di pensare, quando rimaniamo nelle nostre chiusure non passa neanche Gesù Cristo, non passa neanche la sua parola, come può passare la verità? E purtroppo oggi siamo imbastiti da menzogne. Basta guardare come questi nuovi mezzi di comunicazione ci possono dire la cosa più importante di questo momento, di questo istante ma anche la bugia più alta e profonda che può cambiare questo modo di vedere la vita”.
“La seconda cosa che ci indica Bartolomeo è quella che viene fuori dalla tradizione cristiana dove Bartolomeo muore martire annunciando la fede verso l’oriente. E muore martire sguaiato cioè togliendogli la pelle. Ed è il mistero stesso di questo uomo proprio perché non è falso ma è vero perché si è lasciato cambiare da Dio, si è lasciato modificare, convertire dal Signore. E’ un uomo si è lasciato spogliare per consegnare la propria vita”.