486° festa di Santa Sofia Patrona di Sortino

Tra le nuvole e la pioggia di venerdì 10 settembre mattina, il volto luminoso di Santa Sofia Vergine e martire, patrona e tutelare di Sortino, si è nuovamente ricongiunto con i suoi devoti tanTo amati. Come già accaduto l’anno scorso, la preziosa statua non ha percorso le vie del paese, ma è stata trattenuta in chiesa tutta la giornata. La solenne celebrazione eucaristica delle ore 10.00 è stata presieduta da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, che nell’omelia ha riflettuto sul martirio come coronamento di vita donata totalmente a Dio, spiegando che ad esso non si arriva impreparati o impauriti, ma è il frutto della consegna quotidiana della propria vita nelle mani del Signore. Il martirio quotidiano, per molti battezzati, può trasformarsi in un martirio di sangue, come nel caso di Santa Sofia, sull’esempio e per amore a Gesù.

Santa Sofia – Sortino (foto Cesare Bellomo)

Affascinata sempre di più dalla bellezza, dalla fede e dal coraggio di santa Sofia, la comunità cittadina sortinese ha atteso e attende con ansia ogni anno il grande giorno di festa che anticamente corrispondeva al 23 settembre, come riferisce il Parroco della chiesa Madre e storico don Andrea Gurciullo nel suo manoscritto “Notizie della Chiesa di Sortino, Libro I”, redatto tra il 1749 ed il 1752.

Appena 200 anni prima, il venti marzo 1535, papa Paolo III tramite Breve pontificio, custodito oggi nella Città del Vaticano, confermava Santa Sofia: Patrona e Tutelare di Sortino. Il breve di Papa Farnese è ad oggi il più antico documento conosciuto riguardante il culto di santa Sofia vergine e martire in Sortino, che nel sedicesimo secolo legalizzava e autorizzava la celebrazione della festa, già esistente precedentemente.

La festa contemporanea ha inizio ufficialmente il 30 agosto: in chiesa la sera si canta la Novena, annunciata da salve a cannone prima della celebrazione della santa Messa, officiata per l’occasione da un novello presbitero. Nei successivi giorni si alternano i sacerdoti sortinesi a rendere omaggio alla Patrona e celebrare l’Eucaristia.

Il 9 settembre, vigilia della festa, al tramonto viene portata in processione la Reliquia della  martire Sofia. Dalla chiesa di san Pietro muove la processione e giunge alla chiesa patronale, salutata da fuochi pirotecnici, per poi concludere con il canto dei Primi Vespri o la Celebrazione eucaristica.

Il giorno radioso di festa: 10 settembre, viene salutato con lo sparo di ventuno colpi a cannone e scampanio festoso rigorosamente all’alba, dando subito il via alle affollate numerose celebrazioni Eucaristiche. Alle 11.30 avviene la “Sciuta“: il simulacro si affaccia dal portone centrale, percorre gli scalini e viene portato solennemente in piazza santa Sofia per la presentazione dei bambini, la vendita all’asta, lo sparo di fuochi pirotecnici e la processione  che conduce alla Matrice. La sera, terminata l’Eucaristia, il simulacro in processione ritorna nella sua chiesa. Nel pomeriggio dell’ottava, la processione con il simulacro muove verso la zona alta del paese, e successivamente raggiunge la parta più bassa, ove si trova il Monastero delle Adoratrici Perpetue con le Moniali che attendono per cantare.

Vari e numerosi saranno stati i mutamenti della festa in questi 486 anni, ma sicuramente vissuta con la stessa fede, così da mantenersi integra fino ai giorni nostri e nel tempo non sono mancati nemmeno significativi contributi dei sortinesi nel mondo.

Anche quest’anno, quindi, nonostante le restrizioni pandemiche, grazie al rinnovato impegno del parroco don Enzo Magnano e del comitato parrocchiale per la parte religiosa e del fervoroso comitato dei festeggiamenti per le manifestazioni promozionali, i sortinesi hanno potuto rendere testimonianza di una fede che – come ha sottolineato l’arcivescovo Lomanto –  è sempre più simbolo dell’intera comunità.

Foto in evidenza: dalla rete

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