Con i risultati dei ballottaggi dei comuni di Rosolini e Lentini si è avuto il quadro completo della situazione amministrativa dei comuni della provincia di Siracusa interessati dalle competizioni elettorali. A Rosolini è stato eletto quale nuovo sindaco   Giovanni Spadola,  con il 55% dei voti.  Si confrontava con Concetto Di Rosolini appoggiato da Fratelli d’Italia. Spadola al secondo turno ha ottenuto il 55% raccogliendo nelle venti sezioni della città 4.645 preferenze. Di Rosolini è arrivato a 3.799, pari al 45%. Il neo sindaco era sostenuto da tre liste civiche riconducibili al centrodestra. Spadola 40 anni, imprenditore nel settore dell’alimentare, circondato da tanti giovani,   ha promosso diverse ‘passeggiate rionali’ per i quartieri durante la campagna elettorale, conseguendo, di fatto, la vittoria in una  sfida tra il nuovo progetto delle liste  Civiche e la vecchia guardia della politica. Il suo primo commento è stato : “Dedico la vittoria a tutta la città di Rosolini, a mia moglie, la mia famiglia. Sarò il sindaco di tutti e amministrerò la città con una squadra competente

Rinnovamento anche a Lentini, dove L’avvocato Rosario Lo Faro è il nuovo sindaco, avendo sconfitto, con il 53% dei  voti, il sindaco uscente Saverio Bosco, che si è tempestivamente congratulato: “Auguri al nuovo sindaco della città di Lentini Rosario Lo Faro. La città adesso ha bisogno di pace e di armonia, ora è il momento di unirla, la campagna elettorale è finita, lavoriamo tutti affinché il percorso di risanamento e ricostruzione continui.” Il neo Sindaco Lo Faro ha ringraziato, ponendo l’accento sulla campagna elettorale “forte, ma corretta”, proponendosi di incontrare i cittadini, cercando di incontrare tutti, e avviare il processo di ricostruzione di cui Lentini ha bisogno. Colpisce il dato dell’astensionismo, che ha interessato più della metà degli aventi diritto al voto, che al ballottaggio non si sono presentati alle urne.

Com’era prevedibile, in un momento in cui il mondo politico nazionale è caratterizzato da crescente litigiosità fra le forze politiche e divisioni interne agli stessi partiti, le elezioni amministrative siciliane non potevano esimersi dal confronto tra le persone, i candidati locali in lizza, soprattutto nei comuni più piccoli, hanno evidenziato le proprie caratteristiche personali unitamente ai propositi  di bene comune condivisi con i propri sostenitori, piuttosto che enfatizzare aspetti ideologici , che pure sono un riferimento quando si guarda ad ambiti nazionali o anche regionali. E proprio la Sicilia,  dove si sono aperte le manovre per  la  prossima  competizione per il rinnovo del parlamento regionale, ha già visto in embrione una novità che potrebbe avere riflessi anche su un piano più ampio di quello isolano.

Del resto, già in passato la Sicilia è stata laboratorio per  nuovi scenari politici e la nuova avanguardia alla quale mi riferisco è il recente avvicinamento tra Forza Italia ed Italia viva. Dopo la campagna di Salvini in Sicilia, che ha tenuto banco nelle scorse settimane,  è questo il fatto nuovo che si sta concretizzando. L’onorevole D’Agostino, riferimento di Italia viva in Sicilia ha dichiarato: “Formalizzeremo un accordo parlamentare tra i due gruppi, Forza Italia e Sicilia Futura-Italia Viva, che contiamo di trasformare in un accordo politico pieno e dignitoso per il futuro” .

Le elezioni amministrative, a livello nazionale, hanno registrato la tenuta del PD, la crisi (irreversibile?) del Movimento cinque stelle e i litigi del centro destra, dove c’è una spaccatura tra posizioni populiste e sovraniste e, comunque la si veda, un ridimensionamento di Lega e Fratelli d’Italia, uno al governo e l’altro all’opposizione. Vero è che le dinamiche delle competizioni politiche sono diverse da quelle amministrative, ma i segnali ci sono stati, se son rose fioriranno, ma come ci ricorda chi è bravo al gioco della briscola, chi non capisce i segnali, rischia di perdere tutto.

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