Da “curato di campagna” a fondatore della “Città della Misericordia” Bethania

 

Nato a Buccheri il 2 luglio 1928, venne ordinato sacerdote nella cattedrale di Siracusa il 29 giugno 1951 e l’19 gennaio 1952 fu nominato parroco della parrocchia Maria SS. Mediatrice di tutte le grazie in contrada Isola di Siracusa.

 

“Curato di campagna”, don Francesco Maria Sortino superò gradualmente i confini della sua piccola parrocchia sino a costituire la “Città della Misericordia” Bethania, con migliaia di cittadini spirituali in continua espansione attorno al grandioso Tempio-Santuario di “Gesù Sacerdote Misericordia Infinita”.

Dei suoi settant’anni di sacerdozio oltre sessantanove padre Sortino li ha vissuti senza soste, nella contrada “Isola”, sul mitico promontorio del Plemmirio. Ha condiviso la vita dei suoi parrocchiani e in ogni sperduto angolo della campagna il suo lavoro di evangelizzazione si  è svolto accanto ad una comunità che da sempre ha conosciuto il faticoso lavoro dei campi.

   Il parroco Sortino ha dissodato un duro terreno ed ha seminato il messaggio di Cristo, facendosi solidale con i suoi parrocchiani, “isolano tra gli isolani”. Il cammino sacerdote ebbe una imprevedibile e decisiva spinta con l’incontro del 29 settembre 1958 con la Venerabile suor Maria Santina Scribano, la cui anima mistica fu chiamato a guidare.

Padre Sortino iniziò la grande costruzione della “città della Divina Misericordia”, con l’aiuto di un impressionante numero di volontari. Quell’incontro fu l’inizio di un futuro che è tuttora in essere.

La realtà di Bethania attesta lo straordinario impegno sacerdotale di padre Sortino  nonostante i limiti della sua salute, a testimonianza di come ogni vocazione sacerdotale sia un dono che supera infinitamente l’uomo.

Don Sortino non ha conosciuto la stanchezza della noia, né le frustrazioni del tempo sprecato. Ha conosciuto bene invece la voglia di partecipare, di smuovere, di scuotere. Ha vissuto il libero ed esaltante coraggio di osare in nome della propria coerenza, sfidando in ogni stagione i meschini calcoli dei “prudenti” per tornaconto, le resistenze dei benpensanti in pantofole.

L’azione l’avrà certamente logorato, ma padre Sortino ha sempre rinnovato – “per dolce follia”- ogni giorno il suo “si” alla divina vocazione, non accontentandosi di una triste mediocrità.

Sono alcune delle forti indicazioni di vita, che oggi ci consegna.

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