Il 20 Gennaio si ricorda il “Dies natalis” di San Sebastiano. Fu Diocleziano a condannarlo a morte, dopo aver scoperto della sua fede. Viene invocato contro le malattie, in passato per difendersi dalla peste, e a lui sono dedicate numerose chiese. In Italia, san Sebastiano è patrono di numerosi Comuni e città tra cui Siracusa.

Siracusa  festeggia il suo compatrono nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia, adiacente alla Cattedrale. In passato la festa coincideva con il 20 Gennaio, oggi questa data è stata spostata alla domenica successiva, non essendo considerata festività cittadina come quella della patrona santa Lucia del 13 Dicembre.

“La festa di San Sebastiano – scrive Dario Bottaro – un tempo era rinomata e, se vogliamo, quasi antagonista della patrona santa Lucia. Iniziava al mattino per terminare a sera inoltrata ed era la festa per eccellenza di Ortigia. San Sebastiano percorreva in processione gran parte del centro storico, con alcune soste particolari di cui la più celebre era quella presso la piazza della Graziella, vivace quartiere popolare. In questo ampio spazio, l’ingresso della ‘vara’ di San Sebastiano veniva salutato dagli applausi e dalla banda in festa, mentre il popolo durante la sosta dei portatori si intratteneva con il gioco della ‘cuccagna’. Tradizioni, purtroppo, ormai andate perdute, ma che rimangono nella memoria di chi le ha tramandate”.

Sabato prossimo 22 Gennaio, alle ore 18.30, S. Messa celebrata dal parroco della Cattedrale mons. Salvatore Marino. Alle ore 19.30, Lettura teatralizzata: “La Santità nel tempo: da Sebastiano a Chiara”, nel 90° della morte di Suor Chiara.

Domenica 23 Gennaio: durante la giornata sarà distribuito il “pane di San Sebastiano”. Alle ore 11.30, S. Messa celebrata dal Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Siracusa mons. Sebastiano Amenta con la partecipazione dei Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Alle ore 19, messa celebrata da don Gianluca Belfiore, direttore ufficio diocesano beni culturali ed edilizia di culto, con la partecipazione dei Cavalieri del Sovrano militare ordine ospedaliero di San Giovanni e dei Cavalieri e delle Dame dell’Ordine dei equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme . Alle ore 20.30, chiusura della nicchia che custodisce il simulacro di san Sebastiano. Il simulacro resterà esposto per tutto l’ottavario dalle ore 8 alle ore 19.

Melilli festeggia San Sebastiano il 4 Maggio ma anche in Gennaio vi sono solenni Celebrazioni.

“Alla fine dell’Aprile del 1414 una nave proveniente dall’Adriatico naufragò sull’isola Magnisi. Non ci furono vittime e i naufraghi attribuirono questo eccezionale accadimento alla statua di San Sebastiano contenuta in una cassa trasportata nella nave. La notizia dell’evento giunse al Vescovo di Siracusa che, con il popolo in processione, si recò sul posto per portare la statua nella sede Arcivescovile. Il popolo di Melilli si recò nel luogo in cui vi era la statua il 1° Maggio del 1414. La leggenda tramanda che nel momento in cui si decideva in quale dei paesi del siracusano la statua dovesse essere collocata, improvvisamente il Simulacro divenne pesante per tutti coloro che cercavano di sollevarlo tranne che per gli abitanti di Melilli che lo portarono in processione fino al paese tra canti di gioia e inni religiosi. Da subito i fedeli cominciarono a ricevere grazie. La statua venne collocata in una grotta chiamata Carcarella, dove già si venerava l’immagine del glorioso martire. Ma nel momento in cui il clero, in accordo con il popolo, decise di collocare il simulacro nella chiesa Madre del paese, si ripeté il miracolo della primitiva pesantezza, segno che il Santo voleva un culto speciale in quel posto, in una chiesa espressamente a lui dedicata. Queste notizie si trovano in un antico documento conservato negli archivi della Chiesa”(dal sito della Basilica di San Sebastiano Melilli).

La grande festa in onore di San Sebastiano si svolge ogni anno il 3 e 4 Maggio con il pellegrinaggio dei “Nuri” provenienti da tutta la provincia siracusana e nel giorno dell’Ottava.
Giovedì prossimo 20 Gennaio, a Melilli: alle ore 5.30 Canto dell’Ufficio delle letture, del “Te Deum” e tradizionale svelata del Simulacro. Sante Messe alle ore 6, 10 e 12. Alle ore 18.30 solenne pontificale presieduto dall’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto  e concelebrato dai  sacerdoti melillesi. Durante la celebrazione eucaristica il sindaco Carta e l’Amministrazione Comunale offriranno un cero al Santo Patrono a nome di tutta la cittadinanza. Parteciperanno le autorità cittadine civili e militari.

Giovedì 27 Gennaio: Alle ore 10 e alle ore 12 messe. Alle ore 18.30 messa presieduta dal parroco Giuseppe Blandino. Alle ore 20 preghiera e canto dell’Inno a San Sebastiano, tradizionale “Cunsarbata” e chiusura della Chiesa.

Una bella festa in onore di San Sebastiano è celebrata anche nella Comunità di Belvedere: In chiesa Madre, la traslazione sul presbiterio del venerato simulacro di san Sebastiano apre, ogni anno, i festeggiamenti. Il 17, 18 e 19 Gennaio si tiene il tradizionale Triduo in preparazione alla festa durante il quale si ricordano i “Nuri” defunti, si benedicono gli abiti bianchi e rossi dei “Nuri” che faranno il “Viaggio” e si rinnova, simboli­camente, l’incontro dei “Sebastiani” con Sebastiano. Il 19 Gennaio è la sera della vigilia. Fremente, nel cuore dei Belvederesi, l’attesa di riabbracciare l’amato Compatrono. La mattina dopo, tra le prin­cipali vie del Quartiere, i “Nuri” apriranno tutto l’animo in un im­pareggiabile grido di fede e, nel pomeriggio, si snoderà la pro­cessione con la suggestiva vara seicentesca. Ogni 20 Gennaio, alle ore 8, il suono delle campane e i colpi di mortaio segnano l’inizio del giorno di festa. Poi il momento più atteso, il “Viaggio dei Nuri” e “A missa re nuri” da loro interamente partecipata e gestita. Durante questa messa vengono benedetti i panini che, a conclusione della celebrazione, vengono distribuiti a tutti i “Nuri” e a tutti i fedeli. Tra i doni che si portano al Santo, i ceri. Donne, uomini e bambini sciolgono, così, il loro voto.

Alle ore 16 si assiste alla tradizionale uscita del simulacro di san Sebastiano. La statua, in un susseguirsi di acclamazioni, viene montata sulla vara, mentre alcuni bambini vengono sollevati e offerti al Santo. Le donne, in abito rosso, portano a spalla la reliquia di san Sebastiano. In serata, il fercolo raggiunge piazza f.lli Bandiera per l’omaggio ai Caduti per la Patria dove si intona il “Silenzio” e si suona l’Inno d’Italia con la deposizio­ne di un mazzo di fiori. Poi la sosta in piazza Silvestro Rossello e il rientro nella chiesa “di San Sebastiano”, dedicata al Santo dal­la devozione popolare. Segue una ricca asta di doni offerti al Santo. Dal 2006 il Santo viene venerato nella sua chiesa. Poi i devoti lo riportano a spalla nella chiesa parrocchiale. Durante la settimana di festa, si vive un altro appuntamento, ormai tradizione dal 2006: il pellegrinaggio penitenziale guida­to dal parroco dal Castello Eurialo alla chiesa “di San Sebastia­no”. Inoltre, le donne del Quartiere, in quei giorni, preparano il pane “di San Sebastiano”, simbolo della festa di Belvedere.

Quest’anno, a causa del Covid, il programma prevede: Giovedì 20 Gennaio, alle ore 9.30, apertura del portone centrale della Chiesa e ingresso nel rispetto delle norme antiCovid stabilite dalle Autorità competenti. Alle ore 11 Santa Messa. Alle ore 18.30 Santa Messa solenne con tutti coloro che portano il nome del Santo. Durante l’Ottavario Santa Messa alle ore 18.30. Domenica prossima 23 Gennaio Sante Messe alle ore 9, 11 e 18.30. Giovedì 27 Gennaio, Ottava della festa, Sante Messe alle ore 9 e 11. Alle ore 18.30 Santa Messa con il ricordo di tutti i “Nuri” defunti.

San Sebastiano è solennemente festeggiato in quasi tutti i Comuni della nostra Provincia.

Condividi: