Grazie all’attenzione avuta da molti  ininterrottamente dal 1983, il settimanale cattolico della diocesi di Siracusa inizia il suo anno XL.

Si arriva a questo traguardo addirittura inaugurando una nuova sede messaci a disposizione dall’arcivescovo Francesco Lomanto, pastore della chiesa siracusana e delegato per le comunicazioni sociali della conferenza episcopale siciliana.

Un evento che si realizza proprio mentre in città si stanno spengono le luci delle prestigiose redazioni provinciali dei quotidiani siciliani, cioè mentre si materializza la crisi della carta stampata.

A ben riflettere il nostro percorso è iniziato nel bel mezzo degli opulenti anni ’80, ha attraversato il tracollo della prima repubblica, ha vissuto la speranza generata dal grande giubileo del 2000, ha sperimentato le  attese per la globalizzazione socio-economica ed ora patisce le conseguenze delle contraddizioni seminate e non risolte in tutto questo tempo: basti osservare come questa nostra provincia ha “gestito” la pandemia prima e come sta vivendo oggi più o meno direttamente le conseguenze della guerra in Ucraina dovuta alla sanguinosa aggressione dell’esercito russo.

Sfogliando la raccolta dei numeri pubblicati in tutti questi anni, rivivendo in chiave locale quanto accadeva nell’Italia e non mondo, sembra di aver gridato nel deserto, una vera e propria lezione sulla necessità d non perdere la memoria collettiva: in questo anno, quindi, cureremo la digitalizzazione del nostro archivio editoriale e fotografico e lo metteremo a disposizione del patrimonio culturale della città.

Eppure non sono mancate le pagine di gioia che hanno alimentato la speranza in un mondo migliore, fra tutte la visita di san Giovanni Paolo II e l’arrivo delle spoglie di santa Lucia.

Siamo consapevoli che nuove, inattese e sconosciute sfide attendono ancora il giornalismo cattolico per continuare svolgere una missione che si muove nel solco della dottrina sociale della chiesa. Impegno che a Siracusa nasce nel 1897 con il San Marziano. Anche allora il mondo si apriva verso nuovi orizzonti e il dibattito, lo scontro fra le anime che incarnavano le diverse fratture sociali era tanto forte che i giornali anticlericali scrivevano “si invitano le rinate logge massoniche a contrastare l’agitazione clericale”.

Fatto sta che adesso ci stiamo ritrovando increduli a rimettere in discussione tutto quanto ci circonda, come a riscrivere il copione di un futuro che ci sembrava scontato.

Nel nostro piccolo faremo la nostra parte, tenendo a mente e nel cuore i sogni e le attese dei direttori fondatori e sostenitori del nostro giornale Sebastiano Gozzo, Alfio Inserra, Giuseppe Lombardo. Il loro carisma è stato per noi luce e sprone nel raccontare il “cammino” di una comunità diocesana dalle antiche origini e dalle complesse articolazioni. Chiediamo comprensione per i nostri limiti e ribadiamo la nostra apertura per ogni suggerimento volto ad interpretare al meglio la storia che ci è dato di vivere insieme.

Un impegno che ribadiamo in uno al nostro grazie agli abbonati, ai sostenitori e ai collaboratori di “Cammino”, è la loro concreta azione che ci ha permesso di arrivare ad oggi. Grazie infine alla Fisc per la vicinanza operosa  che sempre più ci impegna e stimola a vivere all’interno di una storia che ancora oggi sa farsi futuro per la costruzione della città dell’uomo.

– pubblicato sul numero di cammino del 25 marzo 2022

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