A Floridia si rievoca la figura della beata Armida Barelli
Aveva il dono di comunicare la sua letizia francescana e il suo sano ottimismo
La figura della beata Armida Barelli è stato il tema di una conferenza che si è svolta nella chiesa Madre di Floridia. La conferenza è stata organizzata dall’arcipretura parrocchiale san Bartolomeo Ap-Chiesa Madre, dalla parrocchia San Francesco, dall’Azione Cattolica, dall’Ordine Francescano Secolare, dagli associazione amici dell’Università Cattolica. Alla conferenza erano presenti anche il parroco della Parrocchia di san Francesco don Lorenzo Russo, il terz’ordine secolare francescano, la presidente diocesana di Azione Cattolica Valeria Macca e numerosi fedeli.
Nella sua relazione l’avv. Daniela Beltrami ha ripercorso le tappe più importanti di Armida Barelli affermando che: “Armida Barelli è una donna il cui stile può essere ancora oggi di ispirazione per l’autenticità d’intenti e la levatura di ideali e come testimonianza di vita. Una donna che <<aveva il dono di comunicare la sua letizia francescana e il suo sano ottimismo>>. In un momento storico, in cui il destino delle donne consisteva nella scelta tra sposarsi, per essere mogli e madri, o farsi suore ed entrare in convento, lei sperimenta un modo nuovo di presenza nel mondo: una laicità fatta di apostolato e di missione, agito con energia ed intraprendenza, seppur mai con atteggiamento di rottura, e con dedizione e obbedienza, seppur mai con atteggiamento di sottomissione, parla con religiosi e perfino con tre Papi in piedi, e mai prostrata; ha chiare le differenze di ruolo, ma al di là delle forme che impongono il Voi e il Lei e una certa distanza, non ha timore di esprimere il proprio punto di vista e portare il proprio contributo per la riuscita del suo progetto, per la realizzazione delle sue opere; non indietreggia di fronte alle avversità che incontra nel portare avanti i suoi ideali, sempre confidando nell’aiuto del Sacro Cuore. Per comprendere e inquadrarne la figura – aggiunge Daniela Beltrami – bastano poche parole, il suo motto: <<Impossibile? Allora si farà>> che, unite alla giaculatoria << Cuore di Gesù mi fido di te>> danno l’idea dello spessore di questa donna straordinaria che, vivendo a cavallo di due secoli, ha contribuito alla nascita di un’epoca in cui emerge la figura di una donna nuova, moderna, che è presente nella società, nella quale agisce e interviene con consapevolezza, autonomia di pensiero e di azione, capace di contrastare quella che ha timore diventi una “ continua, progressiva mascolinizzazione” dell’intera società e della cultura. Pensa alle donne come “forza equilibratrice, specialmente in momenti di violente rotture sociali”, e per evitare il rischio che siano strumentalizzate, ridotte a masse “impreparate e malleabili” propone lo studio, la cultura, cominciando da quella religiosa, attraverso l’istituzione di gare con esami dapprima individuali e successivamente collettive, proprio per invogliare a una maggiore consapevolezza che permetta non solo di conoscere la santa religione, ma anche di praticarla, diffonderla e difenderla”.