Sarà visitabile fino al 4 settembre all’interno dell’area archeologica di Siracusa la mostra “Sulle strade della bellezza – la sicurezza stradale in uno scatto”. Si tratta di una inedita ricerca fotografica realizzata in concorso tra la Polstrada di Siracusa, il Parco archeologico di Siracusa, Eloro, villa del Tellaro e Akrai, l’assessorato regionale ai beni culturali e il fotografo sciclitano Luigi Nifosì: 12 scatti, riprese dall’alto e impareggiabile bellezza. Un progetto nato dall’intuizione del compianto Calogero Rizzuto.
L’intento è quello di coniugare la bellezza, l’arte e la cultura della Trinacria con messaggi di sicurezza e legalità.
Il fotografo ha, infatti, immortalato pattuglie della Polizia Stradale in alcuni tra i siti più prestigiosi del territorio.
L’evento si inserisce nell’ambito delle molte attività finalizzate ad innalzare e stimolare i livelli di sicurezza stradale e la diffusione della conoscenza delle principali norme del codice della strada, organizzate attivamente dalla Polizia Stradale di Siracusa. Come il nazionale Icaro, un progetto di educazione stradale, giunto alla 22ma edizione, rivolto ai giovani delle scuole, che ha l’obiettivo di sensibilizzare sull’argomento, organizzato ogni anno negli istituti secondari di primo e secondo grado del siracusano con l’impegno incessante del comandante Antonio Capodicasa.
A partecipare attivamente a questi eventi, oltre le forze dell’ordine e varie figure di spicco, è l’Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada di Siracusa, della quale è responsabile Deborah Lentini, attrice di grande talento ed esperienza, legata al mondo del teatro classico (e non solo) ma soprattutto “una mamma coraggio”. Deborah ha vissuto la tragedia della perdita del figlio Stefano, ancora sedicenne, vittima di un terribile incidente stradale nel 2015. Il ragazzo, in scooter, fu travolto da un camion.
Durante la serata di inaugurazione della mostra è proprio la mamma a dare voce alla lettera di una poliziotta che racconta il dolore di un tragico incidente in cui perdono la vita una bambina molto piccola ed i suoi genitori. Momento tanto commovente quanto di riflessione per tutti i presenti, giovani e meno giovani. Perché la sicurezza stradale riguarda tutti.
Gli incidenti che ogni giorno avvengono sul suolo italiano non sono solo numeri da telegiornale, come spesso vengono recepiti. Dietro ogni incidente c’è una perdita di una persona cara, c’è una famiglia distrutta ed il suo dolore. Per questo è essenziale riflettere ed agire di conseguenza responsabilmente. Molto spesso ciò che consideriamo “lontano” e “altro” può succedere anche a noi. L’importante testimonianza di Deborah ce lo ricorda: «Io non sono qui per mio figlio, Stefano non ha bisogno che sua mamma vada a parlare con i ragazzi e con i loro genitori. La società ne ha bisogno perché i ragazzi devono tornare tutti a casa. Se la mia testimonianza può aiutare a cambiare modo di guidare e di approcciarsi alla strada, posso dare un senso a ciò che è successo a mio figlio. Il dolore si deve trasformare in aiuto concreto per gli altri.»
È con questo spirito di aiuto e sensibilizzazione che la mostra è stata posta lungo il percorso per arrivare al teatro greco, affinché tra i visitatori del sito e gli spettatori delle tragedie, gli scatti possano essere osservati ma soprattutto meditati da circa 10.000 persone al giorno, tra turisti ed autoctoni, e possano instillare nella mente di chi li guarda un pensiero di responsabilità. Perché in strada ognuno di noi è responsabile della vita dell’altro.
– Articolo pubblicato sul numero di Cammino del 26 giugno 2022
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