“Territorio”, sostantivo maschile, ad una prima occhiata ai manifesti sei per tre che campeggiano ai margini delle principali strade urbane ed extraurbane, pare essere la chiave di volta di chi affida all’immagine personale la “notifica” della sua candidatura alle prossime elezioni regionali. Di fatto è, al momento, usatissimo in maniera trasversale dagli aspiranti deputati regionali nostrani: nella comunicazione nulla è casuale, tra una promessa e l’altra d’impegno per il territorio. Territorio, quale territorio? Atteso il fatto che in Sicilia i deputati regionali sono eletti su base provinciale ( a Siracusa ne spettano cinque), sarebbe logico attendersi un impegno, anche formale –dunque traslato lessicalmente- per la provincia, questa provincia: la nostra.

Provincia che, come le altre otto dell’isola, tale è e tale rimane benchè una legge abbia abrogato anni fa, mentore Crocetta da Gela, gli organi che le amministravano. Territorio dunque, ma quale? Quello già amministrato, quello dove si è nati o si vive e lavora, quello –infine- dove si vanno a prendere voti e basta? Chissà… E’ vero che siamo alle prime battute di una campagna elettorale che decollerà solo –si spera- ai primi refoli di vento fresco settembrino ma una domanda va posta ai nostri aspiranti parlamentari regionali, in tempi in cui i singoli sono il partito o singoli dentro il partito non hanno il contraltare della disciplina e del dibattito interno di partito: come vogliono portare avanti gli interessi, le priorità, le emergenze della provincia di Siracusa che inizia dalla base di Sigonella, contrada a nord del territorio comunale di Lentini, e finisce a Portopalo di Capo Passero?

Nell’appena trascorsa legislatura –ma sarà colpa nostra in quanto distratti- francamente non l’abbiamo capito: sin troppo ovvio, per esempio, parlare di sanità pubblica in provincia di Siracusa, piuttosto che di discariche. Un impegno specifico alla risoluzione dei problemi che attanagliano la nostra provincia dev’essere chiesto tanto a chi si candida per la prima volta quanto a chi si ricandida per l’ennesima volta (compresi i “chi lo ha visto?).

Altro che “territorio”, troppo facile!

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