In queste settimane ancora una volta i giovani iraniani, e stavolta le giovani donne in particolare, gridano alla libertà; ovunque si vedono immagini di donne che in segno di solidarietà si tagliano ciocche di capelli.

Ma quanti ricordano il sacrificio di Neda, nel 2009? Riproponiamo quindi il suo ricordo così come ricordata in uno dei pannelli del reportage promosso da Cammino, “Sorrisi di Regime”  di Orazio Mezzio, dedicato proprio a Neda

 

‘Stay Neda’(Resta Neda)

“Resta, Neda/gli uccelli cantano/i boschi sono verdi/c’é la fioritura/é Primavera/non te ne andare, Neda”: così recitano i primi versi di una poesia, ‘Stay Neda’(Resta Neda), comparsa sul sito di esuli iraniani “iranian.com”, dedicata alla ragazza uccisa da un proiettile a Teheran, il cui viso morente ricoperto di sangue è divenuto il simbolo della rivolta contro le contestate elezioni in Iran. La poesia, scritta da un’anonima firma Mandana e tradotta in inglese dal persiano, è dedicata “a Neda Salehi Agha Soltan (1982-2009)” uccisa nella capitale iraniana nel sabato più sanguinoso. Da una struggente invocazione alla vita scende progressivamente, strofa dopo strofa, nell’inferno delle strade di Teheran, trasformandosi in un’invocazione alla rivolta e un richiamo alla speranza:

Stay Neda’(Resta Neda):

«Resta, Neda/canta con la tua gente nelle strade/grida lunga vita alla vita!/Abbasso la morte!/Dì al sole di spendere/Dì al freddo di andarsene/Non te ne andare Neda.»
«Resta, Neda/guarda questa città/le fondamenta scosse dei palazzi/quanto sono alti gli aceri di Teheran/La ‘polverè ha reso l’aria irrespirabile per gli oppressori/Non te ne andare, Neda.»
«Non avere paura/è il frastuono dei fuochi d’artificio, non dei proiettili/è la scintilla di un fuoco/noi siamo in fiamme/noi siamo il fuoco/Grazie ai manganelli e agli spari/noi siamo fuoco ardente/Non te ne andare, Neda.»
«O Neda, o Neda/respira/Alzati/batti sulla gabbia/esci dalle sbarre/Non te ne andare, Neda. «Non te ne andare, Neda/aspetta/guarda oltre le nuvole/Sua signoria il Sole vuole che vieni anche tu/è proprio come te, ma/non te ne andare, Neda»

 

  • Pubblicato sul numero tipografico del 28 novembre 2022
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