Sono quasi duemila le persone che durante le festività natalizie hanno potuto ammirare nella mansarda della famiglia di Corrado Magnetti e Antonella Incardona di Carlentini il presepe monumentale della loro omonima collezione.

Oltre sessanta metri quadrati di estensione per una vera e propria opera d’arte curata in ogni dettaglio non solo come forme, figure e materiali ma soprattutto come senso dell’identità cristiana. Con 113 statuine realizzati dall’artista calatino Vincenzo Velardita, che la famiglia Magnetti ha acquistato anno dopo anno, pezzo dopo pezzo e la scenografa e appassionato presepista Vito Sammatrice. Per la chiusura del presepe monumentale si sono esibiti il ciaramiddaro e i musicisti Piero Cicero Santalena e la cantante Giada Miano che hanno eseguito diversi brani davanti alla natività. Quest’anno il presepe è stato inserito nell’itinerario dell’arcidiocesi di Siracusa che, tramite l’ufficio diocesano per la pastorale al Turismo guidato da don Helenio Schettino, ha realizzato un percorso da Siracusa a Carlentini.

Un successo che ha superato ogni più rosea aspettativa come testimoniato non solo dall’alto numero dei visitatori, ma anche dalle reazioni positive sui canali social, dai messaggi lasciati sul registro delle presenze e  dagli apprezzamenti delle tante persone che, dinanzi al presepe,  hanno ammirato le scene di vita quotidiana nella società rurale lentinese e siciliana, rappresentanti da uno spaccato di vita contadina, ma anche dalle attività ludico ricreative realizzanti alla fine degli anni cinquanta e sessanta,  accanto ai tradizionali personaggi della Natività. Basti pensare che in due settimane, dall’8 dicembre al sei gennaio il presepe monumentale è stato anche apprezzato da adulti e bambini. “La grande attenzione registrata a Carlentini nei confronti del presepe monumentale – hanno detto Corrado Magnetti e la moglie Antonella Incardona –  nonostante il difficile contesto, ci dimostra che oggi più che mai ci sia la necessità di trovare fiducia e speranza nel futuro anche attraverso la cultura e le diverse forme di espressione artistica. Noi abbiamo voluto donare alla cultura del territorio questo presepe  che ci aiuta molto in questa prospettiva in considerazione di una esperienza che non è solo visiva, ma anche emozionale perché capace di legare i valori di una tradizione come quella del Natale alla specifica identità di un territorio e alle dinamiche storiche. Ringraziamo il parroco della chiesa Santa Tecla don Alfredo Andronico, il prof. Pippo Cosentino e tutti coloro che hanno concorso al successo di questa iniziativa”.

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