Libertà, (bella) ciao!
Con il “25 aprile” – al netto “del sangue dei vinti” – si ricorda la reazione armata, al termine della 2° mondiale, di un popolo vittima delle violenze di Stati totalitaristi: nefasta fu l’accoppiata dell’Italia fascista e la Germania nazista.
Le gesta eroiche di gruppi più o meno organizzati, quindi, hanno contribuito a portare una nazione dall’antica storia a vivere una lunga stagione democratica con pace e benessere.
Oggi il mondo intero, però, sembra rivivere gli incubi dell’oppressione di pochi a danno di molti; l’Italia sta affrontando questa delicata fase storica con segnali preoccupanti circa la tenuta democratica del proprio sistema istituzionale: scarsa affluenza alle urne e leggi elettorali “fai-da-te” stanno rendendo le Istituzioni preda di gruppi di potere autoreferenziali.
Se è vera questa nostra considerazione, dunque, come commemorare in modo proficuo il “25 aprile”?
Di certo innaffiando ogni giorno con un corretto comportamento civico “il bel fior” che rende onore a quanti hanno sacrificato la propria vita per un mondo migliore.
Con queste riflessioni a voce alta auguriamo agli italiani e al mondo un concreto 25 aprile, intonando idealmente all’unisono “Bella ciao” perché nelle sue note si racchiude un inno storicamente armonico e non divisivo:
<<Una canzone duttile, dunque, e talmente “inclusiva” da poter tenere insieme le varie anime politiche della lotta di liberazione nazionale (cattoliche, comuniste, socialiste, liberali…) ed esser cantata a conclusione del congresso DC che elesse come segretario l’ex partigiano Zaccagnini“.[1]
BELLA CIAO, IL TESTO
Una mattina mi son svegliato,
oh bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
e ho trovato l’invasor.
O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.
E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.
E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l’ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Ti diranno «Che bel fior!»
È questo il fiore del partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
È questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!