Proteggere le donne e contrastare la violenza di genere. Questo l’obiettivo del convegno che aveva avuto luogo il 25 novembre scorso a Roma. L’evento, inserito nel quadro della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, nota come Convenzione di Istanbul, è stato luogo di confronto sui dati emersi dalle rilevazioni Istat per individuare possibili strategie future per contrastare la violenza di genere.

I dati e le analisi fornite dall’Istat forniscono un quadro preciso: nel 2021 gli omicidi risultano in calo, 303 a fronte di 315 nel 2019, 286 nel 2020.

Le vittime uccise in una relazione di coppia o in famiglia sono 139 (45,9% del totale), 39 uomini e 100 donne. Il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner (57,8% nel 2020 e 61,3% nel 2019). I minorenni sono uccisi da persone che conoscono.

Per quanto concerne gli omicidi volontari consumati, per genere e ripartizione geografica nel 2021 presenta i seguenti valori.

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE VALORI ASSOLUTI VALORI PER 100.000 ABITANTI
maschi femmine totale maschi femmine totale
Nord 60 64 124 0,45 0,46 0,45
Nord-ovest 36 33 69 0,46 0,41 0,43
Nord-est 24 31 55 0,42 0,53 0,48
Centro 26 21 47 0,46 0,35 0,40
Mezzogiorno 98 34 132 1,01 0,33 0,66
Sud 66 19 85 1,00 0,27 0,63
Isole 32 15 47 1,03 0,46 0,73
ITALIA 184 119 303 0,64 0,39 0,51

 

Fonte: Ministero dell’interno – Direzione centrale polizia criminale (DCPC)

 

In tema di misure urgenti, il tavolo interministeriale riunitosi questa settimana ha condiviso il lavoro di ricognizione portato avanti dai dicasteri della Famiglia e Pari Opportunità, dell’Interno e della Giustizia. Obiettivo è la tutela della vittima.

Verso norme più severe. Si profila quindi la necessità dell’applicazione del braccialetto elettronico, della revisione della distanza di avvicinamento alla vittima di violenza domestica e di genere, e della valutazione dei corsi di recupero per i sex offenders in funzione dell’ottenimento della sospensione condizionale della pena e dell’eventuale diritto a permanere sul territorio dello Stato da parte del cittadino straniero responsabile di queste condotte.

La raccolta dati, prevista dalla legge 53/2022 è fondamentale ai fini della prevenzione e del monitoraggio dei reati. Dall’analisi dei dati emersi, sarà possibile individuare le criticità dei procedimenti giudiziari.

Prevenzione, specializzazione, tempestività, coordinamento: queste le parole chiave per i futuri interventi a favore delle vittime.

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