Titolo della settimana: Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson, 2021.

A quattro anni dalla Londra degli anni 50 del Filo nascosto, e al suo nono film, PTA torna nella natia e amata San Fernando Valley con una storia d’amore e formazione sorprendente, quanto lo sono i due protagonisti, Cooper Hoffman, figlio dell’ indimenticabile Philip Seymour, che già era stato protagonista degli ultimi cinque film su sei del regista e Alana Haim musicista e amica di famiglia di Anderson, che porta dentro il film papà, mamma e sorelle di Alana.

L’inizio del film è folgorante con l’incontro tra Gary Valentine e Alana Kane. Liceale 15enne lui, fotografa in erba 25enne lei, che inizialmente si mostra reticente, chi non lo sarebbe vista la differenza di età. Ma la magia dell’attrazione scatena una rincorsa a due che ci divertirà e commuoverà per l’intero arco del film, che ha come sfondo Los Angeles con vista Hollywood con quei magici saliscendi che ben si sposano con l’andamento della storia. In mezzo c’è di tutto, Allen, Altman, c’è l’America dei settanta con Nixon, il Vietnam, la crisi petrolifera del 73, anno in cui il film è ambientato, le elezioni del Sindaco, ma c’è soprattutto lui, Paul Thomas Anderson, un regista che non riesce proprio a fare un film banale e che ancora una volta ci trascina nel suo mondo. Licorice Pizza non è altro che uno dei negozi di dischi più famosi di L. A. di quel periodo. Sono sicuro che questo titolo diventerà per Anderson quello che Amarcord è stato per Fellini, e in tempi recenti C’era una volta Hollywood per Tarantino, È stata la mano di Dio per Sorrentino e The Fabelmans per Spielberg, un tuffo nel passato e nei ricordi. Scenografia, fotografia e musica sublimi e all’altezza della rievocazione di quell’epoca, condita da camei del calibro di Sean Penn, Bradley Cooper,Tom Waits e John T Reilly, che arricchiscono una pellicola dove gli adulti sono praticamente messi all’angolo, con i due giovani eretti dal regista a simbolo di una generazione. L’alchimia tra i due è stupefacente, come dichiarato da Anderson, da attori consumati e da farci sperare in un roseo futuro. A volte il film non sai mai dove stia andando, ma non si vede l’ora di scoprirne la direzione e le intenzioni e di conseguenza anche la trama in se perde valore, perché ciò che conta è seguire le tracce di Alana e Gary, con i quali Anderson sembra comunicarci che nel periodo più bello, quello dell’adolescenza obiettivi e desideri possono cambiare ed evolversi. Colonna sonora un tributo a tutta la cultura pop dell’epoca, da Bowie a McCartney, i Doors, Sonny e Cher. Due curiosità: in un piccolo ruolo appare George Di Caprio, papà di Leonardo, e la mamma di Alana è stata la maestra di Anderson alle elementari. Licorice Pizza il cinema da amare e da non perdere, come tutti i film di Paul Thomas Anderson. Buona visione.

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