Verso quale “Polis”

Nella periferia di Bosco Minniti le realtà cattoliche

promuovono l’ultimo confronto elettorale

 

Nel salone della Chiesa di Bosco Minniti si è svolto  un interessante confronto tra gli otto candidati a sindaco della città di Siracusa in lizza nella tornata elettorale del 28 e 29 maggio.

L’incontro è stato promosso dall’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro e l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali e la Cultura dell’Arcidiocesi di Siracusa. All’evento hanno aderito l’Agesci zona Aretusea, l’Anspi, Azione Cattolica, settimanale Cammino, Comunione e Liberazione, Forum delle Associazioni familiari, Movimento dei Focolari, Movimento politico per l’Unità, parrocchia Sacra Famiglia e parrocchia Bosco Minniti.

Nel presentare l’incontro, don Claudio Magro, direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro, ha detto che “si  tratta di un’azione di cittadinanza attiva che il mondo cattolico vuole portare avanti per percepire l’impegno che ogni candidato sindaco vuole manifestare nei confronti della città. Partiremo dalle parole dell’arcivescovo, dal suo discorso dal balcone in piazza Duomo per la festa del patrocinio di Santa Lucia, per capire l’impegno che ogni candidato metterà in campo avendo cura delle persone fragili, dell’ambiente, e delle situazioni precarie del territorio, e dei giovani”.

Nell’occasione citata, l’arcivescovo Lomanto così si era espresso: “E’ necessaria la creazione di tempi e spazi dell’ascolto, dove maturino idee condivise e azioni di progresso, mettendo da parte le logiche di partito e le polemiche sterili, affinché si possa costruire la logica della corresponsabilità. Chi vuole servire e amministrare la Polis non può mai prescindere dall’avere a cuore “i piccoli”, dai giovani spesso disorientati dal futuro incerto, alle tante famiglie che vivono sulla soglia della povertà, ai sofferenti, agli anziani e agli ammalati, ai disoccupati che non riescono a trovare un lavoro dignitoso, ai tanti uomini e donne immigrati che raggiungono le nostre coste in cerca di speranza. Ed infine la scelta della cura del creato, la nostra casa comune, che Dio ci ha donato“. 

Dopo un saluto di padre Carlo D’Antoni è stato don Claudio Magro ad introdurre il dibattito, moderato dal giornalista Massimiliano Perna che ha articolato  il confronto ponendo ai candidati tre domande alle quali a turno hanno risposto. Erano presenti Mouddih Abdelaziz detto Aziz, Edy Bandiera,Renata Giunta, Francesco Italia, Michele Mangiafico, Ferdinando Messina (arrivato in leggero ritardo, tale da saltare il primo intervento),  Roberto Trigilio. Assente, a causa di concomitanti impegni, l’ottavo candidato Giancarlo Garozzo.

La prima domanda posta riguardava la situazione delle periferie rispetto alla vita sociale e culturale della città  ed il parco Robinson. Il sindaco Italia ha parlato dell’attenzione agli spazi ed alle infrastrutture, ricordando stanziamenti  a favore delle scuole,  di un presidio di legalità per la scuola di  via Algeri e parlando della realizzazione di un centro anziani e di somme per edilizia popolare. Mangiafico ha puntualizzato che gli interventi per le periferie sono sempre stati interventi straordinari e dovrebbero diventare la normalità, si è detto favorevole ad una manutenzione ordinaria del parco Robinson e di realizzare sedi decentrate per erogazione di servizi ai cittadini.

Trigilio, che ha auspicato che simili incontri avvengano anche dopo la scadenza elettorale, ha posto l’accento sulla necessità di programmazione, decoro, creazione di lavoro. Per Renata Giunta il parco Robinson è  il simbolo del fallimento della politica, ritiene Siracusa città accogliente ed operosa, ma le periferie devono divenire centralità, le persone devono poter vivere bene  nel proprio quartiere e bisogna avere attenzioni per il terzo settore e il mondo dello sport, con spazi accoglienti ed attenzione per i bambini. Edy Bandiera ritiene che si deve cambiare visione, ripartire da ciò che non è il centro città, bisogna attenzionare il decoro, la pulizia e diserbare i quartieri, per il parco ritiene che si debba affidare la gestione al mondo del volontariato. Aziz ha detto che lui è cresciuto in periferia, dove manca tutto e nessuno se ne cura, le strade sono sporche, buie e c’è poca sicurezza.

La seconda domanda riguardava come sostenere il volontariato. Bandiera ha detto che bisogna creare una rete di relazioni e stare  accanto alle realtà che funzionano, Mangiafico ha parlato di  credibilità e concretezza per andare oltre la retorica, e, in concreto, ha accennato all’eliminazione delle barriere architettoniche ed a un piano di mobilità per i non vedenti. Italia ha ricordato che fare del bene è il compito primario, e la sua amministrazione ha fatto degli atti concreti in tale direzione (ha ricordato, come esempio, che insieme alla Caritas hanno affittato delle case a persone in difficoltà). Messina ha parlato di una città virtuosa, c’è un mondo parallelo dell’associazionismo, lui avrà un’attenzione particolare per le parrocchie di periferia, il volontariato dovrebbe muoversi seguendo una leadership dettata dall’amministrazione comunale, e comunque bisogna assicurare pari dignità a tutti e soprattutto alle fasce più deboli.

Per Aziz è necessaria la massima accoglienza ed aiuto per tutti. Renata giunta  ha sottolineato come il volontariato deve essere complementare e non sostitutivo dell’attività della pubblica amministrazione, aggiungendo che a suo avviso l’attuale amministrazione non ha un quadro chiaro dei bisogni delle persone. Per Trigilio il sociale è al centro del programma, ha fatto riferimento alla refezione scolastica da garantire a tutti, alla realizzazione di orti sociali in zone incolte e sostegno agli anziani.

Il terzo quesito riguardava il modello di sviluppo della città: come armonizzare il sistema economico con le varie esigenze della società civile.

I vari candidati,  ancora impegnati in una campagna elettorale molto combattuta, hanno dato apprezzabili risposte, senza vere divergenze, sfruttando il fatto d’essere giunti all’ultima domanda per qualche distinguo dal sapore propagandistico più che tecnico. La Giunta, ad esempio, ha detto che bisognerebbe far dialogare industria, turismo e agricoltura di qualità, indirizzare il polo industriale verso una transizione verde e favorire imprese innovative. Italia, che ha fatto un plauso ai dipendenti comunali e parlato di etica della politica, si propone di sviluppare ulteriormente turismo e cultura, non mancando di evidenziare come il processo di eliminazione del reddito di cittadinanza progettato dai partiti di governo penalizzerà molti cittadini siracusani, e che bisogna promuovere lo sviluppo con le Zone Economiche Speciali. Per Trigilio bisogna armonizzare zona industriale ed ambiente, puntare sul patto di territorialità e favorire l’imprenditoria giovanile..

Per Aziz la sola cosa da fare è la creazione di posti di lavoro. Bandiera, ha parlato di lavoro, dignità, inclusione, per lui è necessario destagionalizzare il turismo e sviluppare anche il turismo religioso.

La sala della chiesa era gremita dal pubblico, che ha seguito il confronto con attenzione e partecipazione.

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